Thursday, November 30, 2006

Dadaumpete

Mercoledì sera all'insegna del lavoro. Seratina tranquilla e si ritorrna a casa con l'anima in pace. E' stata una settimana del cazzo... tanta robba da studiare e zero voglia. La necessità, come al solito, di toccare il fondo per rialzare la testa.

...ed a questo servono i coinquilini. Rhum e pera, sbrais e si va a ballare. Io, Daniele, Massimiliano e Giovanna (due miei colleghi). All'una siamo (cotti) davanti all'entrata della disco. Volti sfigurati e tanta voglia di far casino. Ma dopo due ore Massi ci abbandona. Pieno come una botte è convinto di voler tornare a casa a piedi dalla tangenziale. Lo accompagnamo in macchina, intrepidi, ritorniamo a ballare.

Alla fine, la disco la chiudiamo noi. Siamo fuori (in tutti i sensi...) alle 5. Con una macchina (nn mia) da riportare a casa e , soprattutto, da PARCHEGGIARE.

Ma parma, la fantastica città del mulino bianco di questo cazzo, è progettata di modo che, se hai la macchina, è come se vivessi con un dito rugoso piantato nel culo. Siamo costretti a parcheggiare senza grattino sulle strisce blu con il buon proposito di svegliarci alle 8 per mettere i soldi nella macchinetta.

Ore 11:30 AM. Apro gli occhi e guardo la sveglia con la matematica certezza di avere 45 euri in meno sul conto. Qui i vigili sono delle faine ed una inottemperanza di 3,5 ore si paga... e salatamente anche! Mi vesto con discutibile velocità e schizzo al parcheggio. Dio esiste... molto spessio si fa i cazzi suoi; ma esiste.

La felicità si impossessa di me. Mi sono svegliato prima del tramonto, c'è il sole e nn mi hanno multato. Sposto la macchina in zone piu' consone, pranzo e scappo a lezione. Arrivo con certoso ritardo ma, nel laboratorio, nn c'è nessuno.

Così arrivo a pensare che certe giornate ti vengono donate per ricaricare le pile. Mi metto la presa su per il buco del culo e lascio che l'energia fluisca dentro di me.

Bentornato sole. Anche se per poco.

A presto,
zioguido

Monday, November 27, 2006

!

Per scrivere bisogna stare tranquilli.

Monday, November 20, 2006

Grigio. Nero. Grigio

Il sole se ne è andato. Si è spento. E nn è un celentanico lamentoso canto d'amore. Il sole, sulla triste Parma, è andato via per davvero. Appuntamento a Marzo. D'ora in avanti: nebbia, nuvole e freddo.

L'universo università inizia a girare con inerzia paurosa. Esami, progetti, convalide, lezioni... Diventa sempre piu' difficile liberarsi dall'incubo. E' questo il brutto di questa università di merda: anche se nn sei seduto davanti ad un miserabile libro è comunque come se avessi un dito piantato nel culo. Sei coi tuoi amici che ti diverti e cazzeggi... ma sai che il giorno dopo, appena sveglio, c'è una mole di studio infinita che ti aspetta. E sorridi amaramente.

Questo fine settimana, comunque, è stato suggestivamente bello. Venerdì mega festone made by Roberto Mele (fijo e Selen) e Sabato, seratone dei seratoni, notte della Taranta con Uccio Aloisi al Fuori Orario. Svolta paurosa alla settimana. Con innamoramento a seguito...

Nonostante la mia misantropia costante, inizio a rilevare discontinuità a livello misogino. Le donne, adesso, le odio solo a momenti alterni. Riesco anche ad innamorarmi (sempre e puramente a livello ormonale). Insomma... faccio passi avanti.

A tirarmi su di morale ed a farmi sentire bene, come al solito, ci pensa la Tittuzza mia. Il 14 di Dicembre si laurea. E, nei suoi ringraziamenti giuntimi in anteprima per mail, vengo citato in un trafiletto. Che, per amor mio nei suoi confronti, riporto:

[...] A Guido mio.. fratello, amico e compagno "fragrante", per il suo e il mio blog, per la mia festa di compleanno, per aver custodito i ricordi e l’affetto, per la commozione che mi regala con i commenti ai miei-suoi post, per non avermi abbandonata mai anche se siamo stati lontani troppi km, per i suoi "papparappappappara", per i c.. scambiati pe nuceddrhe, pe l’interfono de lu cascu, per 100 lire 200 lire 500 lire e 1000 lire 1000 lire 1000 lire e nu pazzu de trenta centimetri. Perchè ti voglio bene e basta. [...]

Tittuzza mia... non hai idea di quanto ti adori. Nn vedo l'ora che tu possa raggiungere questo agoniato traguardo.

Bene. giunti a questo punto e giunta l'ora di studiare, vi abbandono a vi sfanculizzo.

Vi adoro.

Guido Maria de la Rover.


Monday, November 13, 2006

San Martino campanaro

Campanaro... le uniche campane che sento, pero', sono solo nella mia testa.

Domenica 12.11
Risveglio traumatico. Troppo traumatico. La serata di ieri è andata bene... tanti i vuoti di memoria e preoccupanti i ricordi. Ma almeno mi sono svegliato solo. E questo rincuora. E questo è moooolto buono.

Provo a trascinarmi in cucina. Il cerchio alla testa mi impedisce di aprire interamente gli occhi; mi muovo come un bradipo tetraplegico. Cerco di fare colazione ma mi da fastidio anche il rumore del caffè che viene fuori dalla moka.

Mi rintano e cerco sollievo affogato sotto le coperte. La domenica, generalmente paranoica, si trasforma in domenica combattiva. Si lotta contro i postumi etilici di una serata brava.

Ore 18:00
Rifiuto la cena e mi metto a guardare qualche film. Qualcosa che nn mi stressi troppo. La testa pulsa come impazzita.... nn so se questo mal di testa mi passerà mai. Mi raggiunge roberto ed iniziamo a vedere il film accompagnati dalla sua frase celebre: Questo film l'ho già visto.

Naturalmente nn vero. Non è mai vero quando detto dal figlio di Selen. Quello che sta vedendo, infatti, nn è ancora il film. E' la pubblicità contro la pirateria. Ma lui...l'ha già visto.
Grande roberto mele, figlio di selen...

Oggi, Lunedi'... vado ancora in giro accompagnato dal mio rotondo mal di testa; ripenso a Sabato e rabbrividisco. Ho fatto qualche stronzata di troppo. Niente di grave...ma dovro' dare qualche spiegazione. E lo sapete quanto mi costi farlo.

Scappo a mangiare.
I love u so much.
Besos,
guido

Wednesday, November 08, 2006

Misantropia

Buongiorno signor Greco.
Ben segliato. Ci dia una definizione di misantopia, una sua valutazione.
La misantropia è il sentimento che nasce ogni fottutissima mattina, alle 8, in quel dannato autobus che mi porta in facoltà. E' l'indiscriminato odio verso ogni persona che sorge alle 12:30 nella affolatissima mensa. E' quella voglia di riempire di calci tutti quelli che popolano le aule di questa merdosa uniersità. E' l'immenso senso di superiorità ed apatia in cui verso sino alle 14:30 di ogni fotocopiato giorno.

Dopodichè... caffè, respiro profondo. E si ritorna una persona socialmente attiva. Si chiacchera, si scherza e si ride.

Lezione. Pappa. Lezione. Lavoro. Nanna.
Se dio uole in mezzo ci scappa una canna.
O una scopata se sfioriamo il lusso.

Tutto è resto è noia.

Avrei voglia di scrivere. Ma nn ho tempo. O meglio... nn ho internet.
Il buon prof di sistemi multimediali spero nn si incazzerà per la breve pausa pseudo epistolare nalla sua ora di laboratorio.

Ecco... sgamato!

Scappo.
ilpazzo

PS: don panta ha ritrovato il router. Grande don panta