Wednesday, January 31, 2007

Poco socievole

Scompaio dalla scena e sprofondo tra i banchi delle biblioteca. Così come Parma si eclissa tra la nebbia il buon vecchio pazzo lascia bar e vita mondana per dedicarsi alle sue sudate carte. Mi sorprendo allo scoprirmi lupo solitario. Io. Io che sempre ho apprezzato vivere circondato di gente e di amici. Adesso preferisco stare solo. Ed impunemente riesco ad allontanare tutti. Voglio stare solo.

Le cose nn vanno nè bene nè male. Vanno dannatamente come non devono andare. Ma vanno. Anni ed anni della mia vita passati a seminare cazzate ed a raccogliere successi; abituato alla formula "massimo rendimento col minimo sforzo" impazzisco infronte a questa inversione di tendenza. La corrente tira dove nn ha mai tirato.

Adotto passatempi poco socievoli. Scelgo le mie letture e mi ci dipingo sopra. La coscienza di Zeno... Rivedomi anni fa. E ringrazio dio (Dio, pardon) per alcuni successi personali. Stringo lo scettro che ho conquistato lottando con me stesso e con le mie insicurezze e lo sventolo per aria. Ne è passata di acqua sotto questi ponti. Ne sono successe di cose...

Resoconti mentali di settimane fotocopiate. Bianco e nero, naturalmente.
Giornate in biblioteca. Serate perse tra studio e passeggiate solitarie nascosto dalla nebbia. E poi nottate incollato a questo computer, croce e delizia della mia ricerca di solitudine. Non una vena di creatività. Non una traccia di entusiasmo. Niente fuori posto. Solo pessimismo e fastidio. solitudine e misantropia. Misoginia. Venature di odio verso me stesso. Ma niente di preoccupante; ho imparato a saper aspettare i cicli che questa vita tanto cosinusoidale mi regala.

Apro il giornale. In prima pagina un litigio del nano malefico con sua moglie. Non mi sorprenderei di trovarci topo gigio che bisticcia con cristina d'avena. Sbuffo ed accendo la radio. Luce soffusa e musica suave. Presupposti e preamboli ad un incontro passionale. Che nn ci sarà. Apro la finestra e guardo oltre la nebbia. Solo il fascio sfocato dei lampioni e quella sensazione di ovattato e soffice. Odore di pioggia. Rimetto la testa dentro e mi tuffo a piè pari sul lettone.

Le dieci. Noia. Pessimismo. Fastidio. Canticchio nervosamente un motivo che nn conosco. Abita nella mia mente da due minuti e già mi sta sul cazzo.

Esco a prendere una boccata di aria gelida. Magari riesco pure ad inspirare qualcosa che arrossi i miei occhi ed aumenti il mio sonno. Magari.

Poco socievole,
decisamente poco socievole.
Scoglionato, direi.
ilpazzo

La follia è la naturale leggittimazione della società [...]
giustificazione immediata delle stesse leggi che regolano ciò che,
noi tutti, riconosciamo come normale.

Andrew Peger

Saturday, January 27, 2007

Taurus

Toro (20 aprile - 20 maggio)

La tua rete di alleanze è un aspetto fondamentale della tua ricerca della felicità. Gli stimoli e il supporto che chiedi a queste persone sono la prova concreta del tuo amore per la vita e del fatto che sai benissimo cosa è bene per te. Ogni tanto, però, ricordati che è importante evitare di lasciarsi completamente influenzare dai propri alleati. Resisti alle pressioni e dichiara la tua indipendenza dal potere della folla. È arrivato il momento, Toro


Alleati...
Cittadiniiii

E' arrivato il mio momento!
E spacco tutto!

Thursday, January 25, 2007

E come potrei

Come? come potrei nn ringraziare la piccola calabrisella (con la voce di 12enne) per il supporto mediatico e grafico? La nuova foto del mio profilo è opera sua.

Nuova veste grafica 100%. Con tanto di fotoritocco.
Grazie Kià.

Wednesday, January 24, 2007

Capriccio

Sveglia in perfetta sincronia col Tg5. Giusto in tempo per constatare che svegliarmi prima di mezzogiorno è cosa impossibile. Movimento minimo: apro gli occhi e giro la testa. Ditone random sul telecomando. Risveglio traumatico: piersilvio col suo bel faccino. Le sua mani sudaticce ancora sulla democrazia. Pericolosamente dal'opposizione. Verità stravolte, masticate, digerite e date in pasto alla folla. A cui nn rimane che cagare giudizi; che nn siano loro pazienza. Pensa a tutto il manovratore. lui ci vuole bene.

Filo in cucina curvo ed incartato nel pigiama. Nella mente pessimismo e fastidio. Pessimismo e fastidio. Scarto la soluzione colazione. Solo un pranzo veloce ed indolore; espiazione culinaria dei sensi di colpa. A seguito un caffè, seguito da un caffè. Ed ancora caffè. Ma nn è la caffeina che mi manca. E' proprio la voglia di combinare qualcosa.

Gironzolo per la casa in cerca di concentrazione. Sono un turbine di parolacce e litigi. Sclero con tutto e tutti. Strippo senza motivo coi coinquilini. La testa sui libri solo per pochi minuti, giusto il tempo di capire che "oce nu b'è ciurnata". No... oggi nn è proprio il giorno giusto.

Su msn incontro Titti, principessa delle fate.
-Bè, guido, come stai?
-"comu na cuperta de lana lu 15 de Lugliu"
-Ossia?
-Inutile

Giornata inutile. Parole inutili.
Strippo e faccio una combo di scorregge e rutti.
Almeno con quello oggi posso ben dire di essermi espresso alla grande.

mmmmmm
che voglia di gridare.
domani è un altro giorno.
e si vedrà.
ilpazzo

PS: è colpa sua. è tutta colpa sua. abita il mio televisore, i giornali. sta dappertutto. entra in casa mia senza bussare. ad ora di pranzo, di cena. sempre. è tutta colpa sua.

Tuesday, January 23, 2007

Catena di San Tatonio.

In questo società fatta di tante Marie De Filippi, Amici, e Grandi Fratelli...
Lascio con piacere spazio ai libri. Anche se con un modo, quello della catena di san Tatonio, che generalmente nn mi scompiffera.

Allora...
Si tratta di sfogliare il libro più vicino a voi fino alla pagina 123. Da questa giungere sino alla sesta, settima ed ottava riga per poi riportarne il testo sul vostro blog. I partecipanti dovranno poi nominare tre persone che proseguiranno il gioco.


[...] Avrei dovuto essere a letto con un libro? Stavo sognando. Al mattino mi sarei svegliato e guardando fuori dalla finestra nn avrei visto soldati russi dalla faccia tetra che sorvegliavano i marciapiedi [...]

Il cacciatore di aquiloni - Khaled Hosseini
(ve lo stra-consiglio)

Lascio adesso la parola alla Stormaflex, alla Serena DC ed a Heela.

Ora pero' mi tocca di mettere da parte questo meraviglioso libro ed abbandonarmi alla teoria delle code. Studiare reti, commutatori, mux e demux, semafori e rotarorie, probabilità e statistiche. Cazzi e mazzi.

Voglia ai minimi storici e testa persa in mille cazzate.
Stasera inoltre si va all'opera. Perchè anche ilpazzo si concede i suoi momenti di cultura.

Un bacio glande.
ilpazzo

PS: ma che belli i colori.

Sunday, January 21, 2007

Degenerazioni epatiche

Rialzo la testa dai libri. Nel mio viso, dopo la due giorni di esami, c'è disegnata solo cattiveria. La cattiveria, l'odio e la follia di chi, a due passi dal traguardo tanto rincorso, nn è riuscito a far altro che sparare alto sopra la traversa.

Calcio di rigore fallito. Tutto da rifare.

Analisi D batte ilpazzo. 3-1. E nn serve a niente maledire questo o quell'altro. Il miracolo era riuscito. La rincorsa portata a termine. L'esame era preparato e pronto da dare. Sbagliato solo per mia mera coglionaggine.

Ed allora:
guardo il latte versato. E bestemmio. Come se la colpa fosse del povero diocristo.

Penso che forse sarebbe il caso di mettere la testa sui libri ed affogare nello studio i dispiaceri dallo stesso studio provocati. Ma questa volta decido che le cose vanno fatte al vecchio modo dello zioGuido: venerdì pesantemente etilico (11 ore consecutive, dall'aperitivo all'afterhours, bevendo) e sabato pesantemente vomitoso (11 ore consecutive con la testa nella bacinella).

Risultato: domenica al lavoro con la faccia da zombie. incazzatura scemata e gastrite partita per nuovi inesplorati orizzonti.

L'esame di mercoledì andato a puttane.

Ma va bene così.
Cadiamo per cadere. Non per limitare i danni.
vaffanculuallisordimenuti.
ilpazzo

PS: scusate la dislessia.

Thursday, January 18, 2007

...rca mad...

L'esame nn è andato bene!
Per niente.

E si poteva fare...
e ciò è ancora peggio.

..rca mado...

Tuesday, January 16, 2007

L'angolo dei PURTROPPO. L'ammmore

Apro gli occhi. La bocca è impastata e secca. Nello stomaco un subbuglio di patate e carne di cavallo. La pennichella pomeridiana mi è calata addosso. Come un camion a rimorchio. E mi ha sconquassato il corpo. Ed il pomeriggio direi.

Sognavo. Ricostruisco tra me e me gli ultimi momenti di un sogno che era un soliloquio. La luce della lampada da studio mi taglia in due gli occhi. Non riesco a tenerli aperti. La radio è ancora accesa. Da quanto tempo dormivo? Ore? Giorni? Sono a letto da meno di 45 minuti. Mi giro di lato e continuo a pensare.

Penso al sogno appena fatto; anche in fase rem parlo da solo. Le vicissitudini nn si sussuego quando sei blindato in una stanza a studiare. Parlare da solo, pensare a voce alta, è cosa comune. Sognarlo di fare, come mi concerne, è roba da pazzo. Date a cesare quel che è di cesare.

Tiro giù la coperta. Sono sudato e fa caldo. Mi stiracchio e riprendo vita. Anche se nn vorrei, anche se rimarrei a poltrire in questo forno-letto altri 10 minuti. Ma il mio soliloquio mi tartassa la mente e vuole essere sccritto. Mi si vomita nella mente con spasmi da coliche.

Sognavomi. Correggomi: sognavo ME, da solo per strada, gridando a voce alta. Nn incazzato, nè felice. Freddamente convinto di quello che dicevo, gridavo ai quattro venti la mia scoperta. Il mio ragionamento che filava come fila il galbanino caldo.

Io lo so di chi è la colpa. La colpa è di Serena D.C. E' entrata con una frase nel mio pomeriggio ed ha acceso un interrutore a livello inconscio. E vallo a trovare adesso... nascosto com'è in qualche meandro recondito di me. Per quanto mi concerne potrebbe essere anche infilato "su per il buco del culo". Cito il buon vecchio Maninpasta come si cita Cicerone.

Comunque, divagazioni a parte, ritorno brevemente al succo del discorso. Ecco... vediamo se ce la faccio ad affrontare uno dei miei Taboo.
Io sognavo...
mmmm
Io sognavo di discutere dell'ammore. Ammore.

[...]L'ammore, al pari della paranoia è un frutto di stagione (chi è che nn è imparanoiato d'inverno?). Anzi... di piu'. Forse l'ammore è un frutto epocale. Se marcisce sull'albero, bisogna aspettare che si stacchi, cada e rotoli giù. E poi ne rinasce un altro. Ne rinasce un altro?

Secondo me no. Almeno... nn è detto. Pero' una cosa è sicura. Prima o poi marcisce. Perchè i vermi sono tanti e ci sono sempre. Ed un frutto, per quanto rigoglioso, prima o poi cede al passare dei tempi.

Come i capricci, come il dolore, come la passione... prima o poi passa. La mente umana è fatta così.

Niente di trascendentale. Nè di trascendente. Solo ormoni e reazioni chimiche. Cazzi e mazzi. E che nn siate d'accordo, sinceramente, nn me ne frega una cispa. Se la pensate diversamente lasciatemi dire che vi invidio e vi ammiro.

Io la penso così. Perchè i frutti dal mio albero sono caduti sempre. Anzi... perchè i frutti dal mio albero ce li ho buttati giù io. Perchè l'albero rigoglioso nn mi piace. Perchè si.
Io la penso così. Purtroppo.
[...].

L'indicatore di misantropia segnala livello di pericolo.
Ma chiuso in questa gabbia di cemento è difficile sfogare.
Allora uscirò, maledicendo passanti e sconosciuti solo per il fatto di esistere.

La paranoia è un frutto di stagione. O no!?
Ed allora aspettimo che anche questo frutto cada dall'albero.
Come l'Ammore.

Ilpazzo@purtroppo

Sunday, January 14, 2007

E fu stress. E fu, felicemente, stress

Sghignazzo soddisfatto. In realtà rido da solo. A crepapelle, nn mi si tiene quasi. Rido perchè sono le 3 di notte ed ho finito di studiare da poco piu' di cinque minuti. Rido perchè l'esaurimento nervoso mi si è radicato nel cervello. Rido perchè ridere mi ridona un senso di umanità che questa no-stop di studio mi ha tolto.

Vado in cucina ed apro una scatoletta. La puzza è quella inconfodibile del mangime per cani. L'etichetta cita: lenticchie. Le scaldo un po' in pentola. Poi olio e sale. Ecco la cena perfetta di un perfetto studente. Lenticche sale ed olio. Alle 3 di notte. Poi a corredo un mandarino ed una fetta di pane e nutella.

Faccio il resoconto di una giornata partita in salita e finita con uno sprint alla pantani. Senza doping (purtroppo...). Riguardo qualche viso erasmus. Chiara mi invia foto di esponenti illustri della CIV (Comunidad Italiana en Valencia). Rivedo posti e situazioni che mi si sono stampate a caldo nel cuore. Chiudo gli occhi e sogno di poter scendere le scale e attraversare Plaza Honduras. Apro gli occhi e vedo la nebbia oltre la finestra. Scendendo di casa, al piu', potrei attraversare il ponte di mezzo.

Guardo l'orologio. 3 AM. Maledico il fuso orario che mi impedisce di essere una persona normale. Vivo in perenne fuorigioco. E a niente vale lamentarsi con l'arbitro di turno. Occasione persa e punizione. A mio sfavore naturalmente. Impreco. Già pronto e disposto a gettare la spugna.

Ma stanotte lasciatemi intonare il mio canto allo stress. Benedire queste risa che invadono il silenzio della mia stanza. Sentire il dolore alla schiena ed ammirare l'inchiostro sbavato sulle mie dita. Lasciatemi guardare i fogli impestati da formule e numeri e vedere espiati i miei sensi di colpa da fancazzista. Oggi ilpazzo è ritornato a sentirsi capace. Capace di far marciare quest'esercito malandato di neuroni.

Inno allo stress.
Inno alla produttivita cerebrale.
Defrag avvenuto. Risorse allocate.

Vado felicemente a nanna.
ilpazzo

Saturday, January 13, 2007

Libera uscita

Alzo gli occhi dai libri e, soprattutto, stacco la mente dalle angoscie e dalle paranoie di quest'ultimo periodo. Mi concedo una serata priva di sensi di colpa; quasi un regalo a me stesso, un premio alla mia tenacia. Tanacia che mi spinge, giorno dopo giorno, a lottare questa battaglia persa per dimostrare (a me stesso, naturalmente) che mi piego ma nn mi spezzo, che so soffrire in silenzio e con dignità.

Mi concedo una di quelle serate che ti fanno ritornare a casa carico come se fossi appena rientrato da una vacanza di un mese. Ottima compagnia, musica squisita e tanta bella gente. In serate come queste quasi nn rimpiango di essere venuto via da Valencia per impiantarmi di nuovo a Parma.

Sorrido mentre il buon vecchio Mele mi incita: "Guido... Guido... tira una gomitata a questo stronzo che mi ha ammazzato pogando. Tiragliela in faccia che tu ci arrivi...". Sorrido mentre Ele mi indica da lontano il bellimbusto per cui ha perso la testa. Sorrido mentre alticcio sfotto tutte le belle fanciulle che mi passano davanti.

Non mi divertivo così da un bel po'. E sono contento. Usciamo dal locale sull'ultimo pezzo della serata. Sono quasi le 4 ma nn riusciamo a smettere di cantare. In macchina aria calda e fendinebbia. Siamo in mezzo al nulla.

Arrivato a casa sorrido ancora e sento l'inconfondibile rumore di sottofondo del mio cervelletto bombardato di musica per tutta la notte. Prendo un libro in spagnolo e leggicchio un po'. Giusto per appesantire gli occhi, per far sfogare un po' di questa adrenalina che ho ancora addosso.

Vado a letto.
Domani è un altro giorno.
E di vedrà...

Guido

Thursday, January 11, 2007

Disquisizioni notturne

Radio jazz suona. Mi lascio cullare dalle note che rompono il parmigianissimo silenzio della notte. Un acuto, un assolo di basso. E poi cassa e rullante; schiaffeggiato da manciate di accordi. Chiudo gli occhi e sbadiglio. Questa lunga giornata di sonno, intervallata da pranzo-due ore studio-cena, sta volgendo a termine. E si porta a strascico la consapevolezza di essere stata fortemente improduttiva.

Mi rendo conto di essere diventato un pelino piu' responsabile. Da come parlo, da come mi lamento. Da come mi lascio schiacciare dai sensi di colpa che prima mi scivolavano addosso come la pioggia. Riconosco la tipica ruga da persona responsabile. La mia fronte, spesso aggrottata, sembra sorridere al mondo; un bel sorrisone tondo tondo che unisce quasi le due tempie. Vorrebbe esprimere tutt'altro. Ma sembra sorridere. E ridi...

Mi rendo anche conto di stare invecchiando poco a poco. Me ne accorgo da ciò che penso, da cio' che dico. Mi sorprendo mentre osservo che le spinacine nn sono più verdi come una volta. O che nn si vende più la carne che si vendeva tempi fa. O che le ragazze di oggi sono diverse da quelle di quando ero giovane io.

Di quando ero giovane io!?!? Bacchetto la mia mente per questi pensamenti che nn mi appartengono. Risbadiglio e spalanco gli occhi. Morfeo mi accarezza la testolina. Mi sembra di essere sul punto di addormentarmi e vorrei avere un buon caffè caldo tra le mani. Poi pero' penso che sarebbe solo benzina per la sempre presente insonnia. Insonnia con la quale divido il mio letto da un po' troppo tempo.

Mi abbandono all'idea di passare un paio d'ore sotto le coperte a leggere. A pensare. A guardare le stelle fluorescenti sopra il mio letto. Scorro i contatti msn. Un paio di trilli qua. Un messagino di buonanotte la. Poi chiudo la finestra ed alzo un pelino il volume della radio. Assolo di sax. Mimo i movimenti col mio fanta sassofono tra le mani. Penso a quanto sarebbe stato bello finire (o semplicemente cominciare seriamente) i miei studi al conservatorio. Ennesima iniziativa lasciata in sospeso. Ennesima rinuncia. Ennesimo rimpianto.

Squillo al cell. Vecchie conoscenze. Me l'immagino sola nella stanza mentre pensa che cosa sto combinando. Non sto combinando niente. Sono incartato davanti ad un monitor col mio pigiamino rosso pensando a cosa scrivere per allietare i miei fanta lettori. Riprendo il mio fanta sax. Altro assolo. Mi alzo in piedi e mi stiracchio. Accendo la abatjuor e bevo acqua direttamente dalla bottiglia. Ecco, lo sapevo... mi sono bagnato tutto.

Sbadiglio. E questa volta mi rendo conto di aver perso quasi tutto il sonno. Sbuffo e prendo il libro poggiato sul comodino. Stasera mi sa tanto che lo finisco. Anche se mi dispiace. Anche se so che dopo mi toccherà andare in biblioteca a comprarne un altro. Ripenso a mio fratello e a quanto adoro rubare i libri dalla sua libreria.

Guardo l'agenda. Niente impegni per domani; solo la tabella di marcia autoimpostami per finire il programma prima dell'esame. Il 18 si avvicina. Troppo rapidamente per nn pregustare il sapore di questo fallimento che mi aspetta. Ho solo due giorni di ritardo. Ed una confusione in testa che farebbe invidia a mister been.

Attacca un assolo di pianoforte struggente e malinconico. Per quanto possa mai essere malinconico e struggente un pezzo jazz. Decido che va bene così. Che il punto della situazione è stato fatto. Che sono felice di aver scritto quello che volevo scrivere. E nn mi danno l'anima. La dislessia, con la calma impostami dalla tastiera, è andata a farsi benedire. No. Concedetemelo: è andata a farsi fottere.

Adoro essere volgare. Anzi: al momento sogno di poter essere volgare mentre stringo un buon sigaro tra le dita. Vorrei vedere le nuvolette ed i cercheitti di fumo riempire l'aria salubre e profumata d'arancia della mia stanza. Forse mi piacerebbe ancor di piu' farmi una sana canna. Benedetti esami!

Vado a letto.
Mi inchino alla sana fedeltà dei miei lettori e sogno di baciarvi uno per uno.
Notte. Giro di basso. Chiudo ancora gli occhi...

ilpazzo

Tuesday, January 09, 2007

Periodo no. No no no!

Nelle ultime 24 ore ne ho incontrate tante. Tante persone che, con grande mia soddisfazione, hanno voluto spendere un paio di parole per tirarmi su, per rincuorarmi.

Dai... questo periodo nero passerà. Vedrai che ne uscirai fuori. Stai tranquillo, "petra su petra se azza parite". Ho letto il tuo blog, non essere triste.

Ma io nn sono triste. E' facile fraintendere un pazzo. E per questo il pazzo si scusa, schiarisce la voce e chiarisce il concetto. E' un periodo di studio. Relativamente nero. Ma nn buio. Come sempre, davanti ad un libro, nessuno caga gioia; ma, di sicuro, io nn piscio amarezza.

Sono semplicemente piu' scurrile ed asettico del solito. Ma la motivazione è da cercarsi qui davanti. Sui libri che mi circondano. A parte qualche lettura personale che mi concedo come succulento nettare per occhi e mente, le righe che leggo sono crogiuli di formule e lettere greche, numeri e simboli, cazzi e mazzi.

Allora è facile avere nervi a fior di pelle a palle raso terra. Esco poco. E finisco per ringraziare dio (Dio, pardon) quando il mio frigorifero diventa vuoto. Buona scusa questa per uscire e vedere un po' di sole. Gli unici contatti che ho, coinquilini esclusi, sono telefonici (grande il buon Mele) o interattivi (grande il buon Msn) -ilpazzo(at)hotmail.it-

Due parole le vorrei spendere per una new entry tra i miei contatti: la "certa" Kiara. Campionessa indiscussa di fuoraggini ed emoticons, capace, spaziando tra una chiacchera ed una emoticon porno (Chiara, chiara...) di accompagnarmi in una notte vittima dell'insonnia. Dice che ci siamo conosciuti a Vlc... in realtà nn ci siamo mai visti, nè mai presentati. Dice che c'era alla mia festa di compleanno. Pero' era rimasta sotto casa perchè troppo ubriaca per fare le scale. Insomma... un personaggione; una di quelle persone segnate per sempre da valencia. Una di quelle persone con cui fa piacere avere un sano colpo di insonnia.

Ora di pranzo.
Casa odora di caffè. E cotolette. Il caffè bolle da 10 minuti sul nostro fornello pronto per accompagnare la nostra colazione. Le cotolette, purtroppo, sono nella padella della nostra vicina. Un piano di differenza. E 6 ore di fusorario. Misteri della relatività.

Stacco qui.
Mi faccio un segno della croce e mi chiedo come fosse la mia vita se fossi nato responsabile.
Di sicuro piu' pallosa.

Ritorno a studiare,
ilpazzo

Sunday, January 07, 2007

A capo

Riprendo fiato. Metto un punto gigante e vado a capo. Rileggo con noia e svogliatezza le ultime mie interattive comparse e riprendo un filo narrativo che ho spezzato svariato tempo fa. E ricomincio a raccontarmi. Prendo spunto per conoscere ciò che, per superficialità e buontempismo, tralascio sempre. E nn parlo nè di verità assolute nè di graal di saggezza. Parlo di me.

Nn sono mai stata una persona molto incline all'ascolto. Nn sono mai stata una persona dotata di tanta pazienza e votata all'attenzione, aggiungerei. C'è stato un periodo, nn tanto tempo fa, in cui la gente la introspezionavo un po' di piu' (introspezionare... vendesi cacofonia in confezione spray). Adesso, il piu' delle volte, mi limito a muovere la testa su e giù, fingendo un attento ascolto e pensando ad infilarmi in virtualdito su per il buco del culo.

Eh. Eh si. E con me nn è tanto diverso. Nn mi ascolto. Non peso le parole. Vanvereggio e sbruffoneggio. Forse è il caso che mi rilassi un po'. Riempo i polmoni: se prendo aria scorreggio di piu' ma sparo meno cagate.

Riprendo a scrivere sfidando l'aridità creativa e la percepibile insoddisfazione che mi si incolla alle dita. Nn mi piace come parlo e nn mi piace come scrivo. Nn mi piace neanche come piagnucolo e mi lamento. Nn so neanche fare piu' i capricci.

Riprendo fiato e mi butto su questa tastiera nera come il mio umore. D'altra parte, nonostante tutte le mie stranezze, mi merito dieci minuti con me stesso. Per fare un resoconto, se nn del mio contingente, se nn altro del mio fantasioso e variopinto mondo interiore. Quello fatto di sogni ad occhi aperti e paranoie da bocca asciutta.

Mi permetto fantasie del tipo: spacco il mondo e infilo 5 esami in questo semestre. In realtà il cartellino dice ancora quota 0. E la laurea sembra sempre piu' lontana. Nn si allontana lei. Sono io che, giorno dopo giorno, scappo via. Nonostante la testa voglia spingere nella direzione contraria, il vento dei neuroni bruciati e del tempo perso appresso alle cagate mi spinge forte.

Ma va bene così. Mi piace esagerare sempre ed anche il mio pessimismo risulta essere enfatizzato piu' del dovuto. Sono nella merda ma continua a sorridermi finanche il buco del culo. Devo farmi in 4 per superare sto periodo... ma la testa mi sembra che almeno questa volta ci sia.

Allora metto da parte la tastiera e prendo in mano il libro. Caratteri cubitali: Analisi D. Matematica, neverending story.

Vi amo.
ilpazzo è tornato.