Wednesday, February 28, 2007

Albe nuove

Apro gli occhi. L'orologio lampeggia, le 11:40. Scatto sul letto e penso: "sono nella merda". Faccio un rapido resoconto mentale e lascio che la nevrosi si espanda dal cervello verso tutto il corpo. Sono di nuovo elettrico, sveglio e pimpante. Poi pero' mi si schiariscono le idee e pian piano inizio a ripetere: "ogg nn ho da fare un cazzo. Oggi è Vacanza."

Oggi è veramente Vacanza. Vacanza co la V maiuscola. Vacanza di quelle che nn mi prendevo da due mesi. Oggi è la mia prima Domenica. Risprofondo la testa nel cuscino e ridacchio. Il mio corpo riperde forza e vitalità. Dopo due minuti sono già accoccolato a morfeo.

Riapro le finestre al mondo che è già ora di pranzo. Mi stiracchio come un gatto e rotolo nel letto come un cane. Emetto rumori da porcile e, con movenze di gibbone narcotizzato, mi trascino fino al pc. La mia stanza pare una stalla. La puzza è quella. Lo schifo anche. Forse oggi faro' pulizie.

Mi trascino fino al PC per scrivere che oggi, felicemente, per ilpazzo è una bellissima domenica di sole. Senza esserci sole. E senza essere domenica.

Oggi, semplicemente, ritorno ad intravedere la luce infondo al tunnel.
ilpazzo

PS: nuovo aggregato nella lista dei pazzi: il buon pietro.
Grande pietro! Bello il post sui Dico.

Tuesday, February 27, 2007

Ridi pagliaccio

Rido. Me la rido di gusto.

Le sveglie questa mattina suonano flosce. Non ho granchè voglia di alzarmi ma lo devo fare. Per rispetto verso quella parte di me che ha lottato in questi due mesi contro l'esaurimento nervoso cavalcante.

Arrivo in perfetto ritardo all'esame. Ma il prof riesce a fare meglio di me e tutto fila liscio. Seduto tra i banchi dell'aula, combattendo tra una rete magliate di code ed un attacco di coliche, riempo pian piano fogli e fogli di formule. Che forse ci stia azzeccando qualcosa?

A seguire correzione ed orale. Due in uno. Immediatamente spiattellati in faccia errori e strafalcioni. Il prof, con molta calma, mi fa delle domande random. Io, senza la benchè minima calma, spiattello risposte aleatorie. Il mio orale è un casino.

Signora... il ragazzo è intelligente... ma nn si impegna.

Mi sembra di sentire le parole dei miei insegnanti delle superiori davanti alla faccia arresa di mia madre. Respiro a fondo e grido: "noooooo! aspetti. Facciamo le cose con calma!" Il prof mi guarda e perplesso annuisce. Riga su riga ricostruisco un ragionamento avvitato su quelle poche cose che so.

"Per me va bene così...". Le parole di quest'uomo seduto di fronte a me risuonano come "la messa è finita. andate in pace". La mezz'ora piu' lunga degli ultimi anni è finita. Vedo la penna del prof scivolare sul foglio. Chiudo gli occhi... nn voglio vedere il voto che scriverà.

Quando li riapro e leggo quel numeretto cerchiato scritto all'angolo del foglio mi si blocca il respiro in gola. Richiudo gli occhi e li riapro piu' volte. Nn sbaglio: è un 27. Un meraviglioso e ghirigorico 27.

Firmo il verbale che la mano mi trema ancora.
ilpazzo è tornato a purgare.

ilpazzo adesso manda tutti affanculo.
Ohhhhh yehaaaaaaaaa

Monday, February 26, 2007

Preso per mano

Ore 9:30 AM. Le sveglie suonano con la grinta di un pollaio polifonico. Apro gli occhietti ed esco dal mondo dei sogni. Metto i piedi a terra ed eccomi nel mondo degli incubi. Guardo le pareti tappezzate di fogli: formule e controformule, dimostrazioni, ipotesi e teoremi. Carta da parati da ingegnere sul bordo di un attacco di nervi.

Sospirone. Siamo in ballo e balliamo. Tempo di fare l'appello delle sfighe che subito ne spuntano fuori due altre: bocciato in geometrai con 16 (!!) ed orale di analisi D spostato a Venerdì. Resoconto: domani ho un esame di cui mi manca all'incirca la metà del programma, alla sera lavoro. Giovedì tutto il giorno in teatro. Solo il mercoledì per preparare l'esame piu' pesante del mondo.

Ma va bene così. Me la rido e decido di affrontare un problema alla volta. Vado in cucina e mi affoggo con caffelatte e nutella. Doccia fredda. Testa poggiata sulla parete mentre l'acqua cancella tutti i pensieri e le angosce. Fuori dalla doccia riprende il tormento. Davanti ad un libro che mi guarda come per dire: "sei fottuto, coglione!"

Fottiti tu, pezzo di merda.
Testa sulle spalle e si viaggia. Non mi arrendo.

Inizia a squillare il cell. Arrivano chiamate, msg e commenti sul blog. I miei amici fanno il tifo per me. Mi schiaffeggiano psicologicamente. Mi esortano ad alzare la testa. Forse è vero... smettere di combattere nn è mai stato il mio! Ma lasciatemi il sacrosanto diritto di lamentarmi e di sentirmi il piu' sfigato del paese.

Lo so... in questo periodo le cose nn girano niente male. E, a parte questo "piccolo" periodo di merda, il tasto università è sempre stato uno dei miei fiori all'cchiello, impuntato sulla produttivissima politica dei massimi risultati col minimo sforzo.

Ma... questa fottutissima rabbia che mi morde lo stomaco e mi inacidisce le viscere... questa maledetta frustrazione... questa voglia di... di spaccare il mondo. Provo a focalizzarla, a dirigerla unidirezionalmente su questo maledetto libro. Ma nn è cosa. Nn c'è niente da fare.

Qui nn si parla di combattere o di giocare al rischio tutto. Qui si parla di banale contingente, di bassissima e cruda realtà. Questi due mesi sono andati una merda... e ne ho spremuto di succo! L'idea di dover dare ancora di piu' mi fa paura. Mi toglie il fiato.

Nn scherzo quando dico che si va ben oltre ogni livello di sopportazione e di stress.

Cmq...
Ho scritto questo post per ringraziarvi e sono finito per sfogare ancora una volta la mia ira. Permettetemelo. E scusatemi.
Ed in ogni caso il blog è mio e ci faccio quello che voglio.

No, seriamente.
Volevo ringraziare la titti mia (che farei senza di te?!),
la marianna (ah... ma sei la ex coinqui di titti? perchè in quel caso mi sa che ci siamo conosciuti moooooooooooolto prima) e l'anonima dei commenti sempre molto belli ed adorabili (che se firmati mi renderebbero ancora piu' felice).
Volevo ringraziare tutti quelli che accendono il pc e, dopo aver scaricato del materiale pornografico, pensano: vediamo un po' che combina quello stronzo del pazzo.

Un ultimo grazie (oggi mi avete fatto proprio commuovere) a quelli che si ostinano a dire che scrivo bene. Grazie, grazie ed ancora grazie. Ma... per favore... mo' basta!!!! Che coi tempi che corrono manca solo che mi ci convinco anche io e finisca per abbandonare questa facoltà del cazzo per cominciare a scrivere sul serio. che poi... di serio nella vita mia nn o mai combinato un cazzo.

E così sia. Amen.

ilpazzo@senza voi sarei uno stronzo.it

Sunday, February 25, 2007

Umore sotto terra

Non ci credo ancora. La testa stretta tra le mani; gli occhi rossi. Dalla rabbia e dalla voglia di piangere. Davanti a questa fottuta pagina internet che mi ha fatto penare per una settimana. Cita: risultati appello di analisi D (15/2/07).

Scorro veloce tra i numeri di matricola cercando il mio. Una settimana passata ad aspettare che fossero pronti. Ed eccoli spuntare alle 5 di pomeriggio di una Domenica del cazzo. Scorro e scorro leggendo i numeri di matricola tra una infinità di insufficienze e di ammessi all'orale con riserva.

178761. Respiro e sposto lo sguardo verso destra. Verso il mio voto. Leggo e rileggo. Non mi sbaglio affatto. E' un misero 19 di merda. Uno di quei 19 che anni fa avrei rifiutato con arroganza e presunzione ma che oggi mi starebbe bene; benissimo.

Penso e ripenso a cosa dovro' inventarmi per passare l'orale. Ma nn ho ancora letto che l'orale è domani. Alle 10 di mattina. Tempo di riprendermi da questo stato di agitazione e saranno già le 10... sarà già tempo di fare l'orale.

Impossibile. Infattibile.

Ufff... riprendo fiato. Conto sino a 10. Bestemmio come nn dovrei, come nn vorrei. Ma bestemmio così coloritamente da mettermi in imbarazzo. Un 19. E 17 ore per preparare un orale. Ed in tutto cio' un altro esame, quello di dopodomani, di cui nn riesco a trovare un benchè minimo filo di senso logico. Confusione.

Mi arrendo. Mi lascio cadere sulla sedia e respiro a fondo. Provo quel senso di frustrazione e tristezza che ti fa credere di essere il protagonista di un film strappalacrime. Regali due lacrime ai telespettaori e ti rendi conto di aver buttato nel cesso 6 mesi di studio e di impegno. I 6 mesi di studio e di impegno piu' serio della tua vita. Il 99% nn è bastato. Penso: cosa vorranno di piu' da me? Nn c'è logica nella domanda. Ce ne sarà nella risposta. Ma nn ho forza per combattere.

Scrivo. Non mi riuscirà bene ma, a quanto pare, mi riesce meglio di studiare quello che studio. Scrivo per sfogare questa frustrazione da coito interrotto. Questo aborto di impegno. Questo avverarsi di un incubo.

Chiudo il libro e lo metto da parte. Nn ci sarà orale domani.
Provo quello di martedì. Sperando almeno che nel bocciarmi il professore abbia il buon senso di salvare la mia dignità. Bocciato si. Ma nn fatemi fare una figura di merda. Nn me la merito. No. Non me la merito sul serio, stavolta.

Che fosse un periodo del cazzo l'avevo capito.
Solo nn credevo di poter toccare il fondo. Con tutte e due le mani.
Ho bisogno di una vacanza che, mai come ora, nn sono così certo di nn meritare.

Spengo la luce e sprofondo con la faccia sul cuscino.
Che volete di piu' da me?
Nn ne avete già avuto abbastanza della mia giovinezza?

ilpazzo@delirio
ilpazzo@un giorno vi vinco io

Thursday, February 22, 2007

Magro periodo di magra

Perdiodo di brutta magra. Cerebrale, intendo. Esami su esami. Libro su libro. Cerco di costruire dei risultati che tardano ad arrivare. Pazientemente, curvo, chino sui libri, continuo questa rincorsa ad un misero 18.

Ma lui, il signor 18 intendo, nn ne vuole sapere niente. I professori sclerano. Telecomunicazioni come fosse la normale di pisa. Tanto studio e zero risultati, gastrite scoppiettante e frustrazioni da coito interrotto.

Ma io vado avanti. Come un treno. Prima o poi qualcosa arriverà. Senno'... a zappare.

Ilpazzo@periododiquelli
chevorrestimmazzare
tuttiiprofdiingegneria.it

Saturday, February 10, 2007

Metastabilità neurale

Ricompaio. Come un conato getto, di pugno, qualche stronzata sul mio blog. Giusto per regalare a me stesso, a chi senno'(?!), qualche riga da leggere e rileggere.
Periodo strano. Come strane sono tutte le epoche che, perentoriamente, si succedono e si avvolgono intorno alla mia lineare gioventù. Bruciata.

Vittima impotente di questa strana cosinusoidalità mentale. Guardo alternarsi giorni di euforia a giorni di scazzo puro. Al centro di un vortice fatto di necessità e sfoghi, fastidi e capricci, desideri e problemi. Metastabilità; alla ricerca continua di una forma di stabilità che, a priori, nn mi si vuole dipingere sopra. E che, totalmente, mai si manifesta.

Mi lamento. Mi danno del mio essere così futilmente volatile, di nn riuscire a tenere questa cazzo di testa su queste (adesso) forti spalle. Allora prendo fiato, faccio tre segni della croce e parto sparato. Precipito a tangenza infinita verso cio' che ritengo necessario alla mia salute mentale. E quando arrivo a toccare con mano i frutti dei miei sforzi... mando tutto a cagare.

Inutile. Tanti i tentativi e tanti i campi di applicazione. Non penso alle vittime sacrificate ai miei capricci. Non penso che io sono la prima di queste. Non penso a niente ed aspetto che finisca il ciclo. Che la giostra riparta e che mi chieda ancora di tenere la testa allo schienale. Ed allora si ricomincia. Necessitò stabilità. La voglio come l'acqua. Ma per quanto? quanto durerà la vaga ricerca?

Un batter di ciglio. Ed è già tempo di metastabilità neurale:
è come trovarsi sul vertice di una montagna; ed essere destinato a cadera o da una parte o dall'altra. senza possibilità di scegliere nè il lato nè la velocità. Cadrai. Ti è dato di sapere solo questo. E poi... nn ti rimane che scalare, arrampicarti, arrivare sulla cima ed aspettare che il vento faccia di nuovo la sua.

Come diceva Ronaldo, poggiato su un piedo fatto di gomma, "la potenza è nulla senza controllo" (e per citare Ronaldo ce ne vuole....). Ed io comincio ad essere stufo di nn avere così poco controllo. Su di me.

Esco. Misantropia sotto controllo. Misoginia a livello pericolosamente troppo basso.
Troppo.
Troppo.

Attenzione. ilpazzo è in agguato.

ilpazzo@avoltenncapisco.
checazzoscrivo.it