Saturday, June 23, 2007

Reset...

Sabato mattina. Di quelle calde ed afose mattinate che solo un finale di Giugno come quello di quest'anno mi poteva regalare. Maledico i primi raggi di sole che filtrano dalla finestra e quel subnormale del mio coinquilino napoletano (mannaggia a me e quando me lo sono preso a casa... pezzo di cane!) per avermi fatto perdere il sonno.

Sveglia alle 13:30... occhi gonfi e palle girate. Forse anche gonfie. Ma la misoginia che mi ha sorpreso quest'oggi mi lascia completamente indifferente davanti a questo particolare. Scivolo lento in cucina; tempo di sciacquarmi la faccia in una tazzina di caffè e sono davanti al pc a leggere le notizie di questo ennesimo Sabato al sapor cotonato di domenica. Politica, scioperi e contestazioni. La solita merda, niente che riesca a sorprendermi.

Apprendo che, chiunque, nel Salento è al mare. A me invece tocca aprire i libri ed iniziare quel difficoltoso processo chiamato "di avvicinamento all'esame". Pranzo pomeridiano ed ancora libri. Decido di spezzare il pomeriggio ed uscire a prendere una boccata d'aria, un caffè con Mele e Gerard e degli appunti dal buon Magnotta.

Constato che Parma è, a buona ragione, la città dalle donne piu' belle al mondo. Questo particolare riesce ad accrescere ancor di piu' il mio grado di misoginia ed a lasciare inalterato il mio profondo senso di odio e fastidio verso tutto e tutti. Mi trascino verso casa e non mi faccio risollevare il morale neanche dagli splendidi incontri sul ponte di mezzo: occhiali da sole, vento a spettinare i capelli. Bellezza di quelle impressionanti. Di fronte la più completa impasibilità, inespressività e mancanza di entusiasmo. La mia.

Giornata no. Da schiaffo morale.

Mi siedo davanti a questo pc sudante e caldo. Anche lui.
Decido di stendere giù queste due righe stonate di questo Giugno profumato.
Sperando che la serata decida di giocarsi un buon jolly,
vi saluto,
ilpazo@misoginia/misantropia

Sunday, June 17, 2007

A/R andata e ritorno

9/6/2007
Verso Lecce

Fuori dal finestrino di questo treno in corsa il panorama dice solo ulivi e lecci, viti e purbacchia. Il sole di questo quasi scontatamente perfetto tramonto mi taglia gli occhi; mi tocca socchiudere le palpebre per vedere la terra rossa ed il susseguirsi di muretti a secco. Nè un monte nè un colle.... quella pianeggiante distesa infinità detta Salento. Ulivi, viti e muretti a secco; in questa terra rossa come il vino, come il sangue e come la passione.

La puglia, lingua stesa arsa al mare, smette di essere puglia e si profuma di salento. Manca mezz'ora alla fine di questo viaggio infinito che mi restituisce alla mia terra e restituisce, ancora una volta, lei a me. Le mie profonde radici, tubero di un legame che mi si rivela sempre piu' indissolubile.

Natura agreste e genuini sapori visivi. Dal finestrino il panorama scorre sempre meravigliosamente uguale a se stesso. Mi riscopro affascinato ed incapace. L'incapacità di descrivere con semplici parole quello che da sempre è il mio, la mia culla, la mia itaca.

La voce gracchia: "Tra pochi minuti saremo in arrivo nella stazione di Lecce". Impeccabile, non un minuto di ritardo. Mi sento teso e nervoso. Sono rigido ed impaurito... quasi fosse un appuntamento il mio.

Annuso l'aria a fantastico un po': salsedine e mucillagine, profumi e sapori forse d'Africa. Il sole ormai al di là dell'orizzonte allunga solo i suoi deboli raggi. Cerco, ancora una volta invano, le parole giuste per descrivere l'emozione, l'ennesima, del ritorno in questa terra. Rabbia e frustrazione. Vorrei essere scrittore... ma nn è il mio. No, non lo è!

Accartoccio il foglio mentre lo stomaco mi ribolle di ira. Non posso scrivere cio' che non sono capace di esprimere a parole. Ma alzato lo sguardo scopro che il treno ha lentamente fatto il suo ingresso nella zona della stazione: rivedo la fabbrica di legnami di Arsieni, i campetti dell'Idria, li scalini dove passavo i miei pomeriggi. Il ponte di monteroni, la mia scuola media "ex Clinica De Frankis". E poi le poste centrali, il dopolavoro ferroviario. Infine la stazione con don Panta ed i suoi capelli spettinatissimi ad aspettarmi.

Riprendo il foglio con queste parole scirtte forse senza nessuna logica e senso. Forse, chi non è mai stato nel Salento, troverà illogico questo attaccamento morboso alla propria terra d'origine. Ma ogni cosa ha un suo perchè... ed il perchè di questo amore smisurato è da trovare qui, in questo meraviglioso angolo di paradiso profumato d'inferno.

Metto il foglio in tasca e guardo don Panta fisso mentre si riempe di orgoglio per il suo striu diventato uomo. Come ogni volta che ci riabbracciamo ha gli occhi lucidi. Non riesce a nasconderlo e probabilmente non lo vuole neanche. Lo bacio sulla fronte e ci stringiamo forte l'un l'altro mentre andiamo verso la macchina.

Per una settimana sarà casa e coccole,
nipotini ed amici. Sagre e mare.
Per una settimana sarà Salento.

ilpazzo@paradise

Wednesday, June 06, 2007

A volte ritornano: il giallo dell'insonnia

Insonnia. Eppure non si direbbe che le mie giornate siano proprio leggerine. Torno a casa sfatto, dopo aver affrontato ostacoli ed aver effettuato mille peripezie, eppure.. . eppure il sonno proprio non ne vuole sapere di venire. Orfeo se n'è andato in vacanza. Se ne andasse affanculo!

Ore 1 AM. La notte si prevede giovane. Ho deciso di rendermi produttivo da un po' di giorni a questa parte; basta perdere tempo guardando il soffitto o cazzeggiando su internet. Oggi mi sono intrippato il cervello con uno script in matlab che potrebbe ritornare utile per un esame. E, parallelamente, ho iniziato a scrivere. Si, a scrivere.

A scrivere!? Siiiiiiii
A scrivere.

Ho deciso che, prima o poi, dovevo pur iniziare; provare a mettere giù qualcosa. Per riuscire a vedere se son capace, se non a scrivere qualcosa di apprezzabile, se non altro a mantenere una coerenza narrativa che (purtroppo) non sono mai riuscito a trovare. Sarà perché io, una persona coerente, non la sono mai stata....

Soddisfazioni. Non per il racconto ma per la routine matlab... ma son sempre soddisfazioni.

Comunque...
soddisfazioni rimangono!

Ora ritorno a cimentarmi con la favoletta... dovrebbe essere un racconto ma sembra scritta da un appassionato di Fedro! Bha... chi vivrà vedrà!

buonanotte d'insonnia a tutti,
ilpazzo@sabatosonoaLecce

function [ ] = fitting(x,y)

%la x è il vettore delle ordinate misurate (riga)
%la y è il vettore delle ascisse misurate (riga)
%la S grande davanti ad una varaiabile ne indica la somma

n=length (x);
uni=ones(n,1); %crea un vettore colonna di n elementi
Sx2=x*x'; %somma degli xi^2
Sxy=x*y'; %somma di xi*yi
Sy=y*uni; %somma degli yi
Sx=x*uni; %somma delgi yi

delta=n*Sx2 - (Sx)^2; %delta (vedi formula)

a=(Sx2*Sy - (Sx*Sxy))/delta;
b=(n*Sxy-Sx*Sy)/delta;

scarto=y-(b*x+a); %calcola lo scarto tra i valori e l'approssimazione
Sscarto2=scarto*scarto'; %e ne fa la somma dei quadrati

dy2=(1/(n-2))*(Sscarto2);
da=sqrt((dy2/delta)*Sx2);
db=sqrt(n*dy2/delta);

yfit=b*x+a;

disp 'Con i punti presi a disposizione si sono trovati i seguenti valori: \n'
n

a
da

b
db

plot (x,y,x, yfit,'r');

%giusto per dar pace all'insonnia... coefficiente di correlazione
xbarra=Sx/n; %media delle x
ybarra=Sy/n; %media delle y
x_xbarra=x-xbarra; %vettore xi-xbarra
y_ybarra=y-ybarra; %vettore yi-ybarra
Sx_xbarra2=x_xbarra*x_xbarra'; %somma degli (xi-xbarra)^2
Sy_ybarra2=y_ybarra*y_ybarra'; %somma degli (yi-ybarra)^2
numeratore=x_xbarra*y_ybarra'; %somma degli (xi-xbarra)*(yi-ybarra)

correlazione=numeratore/sqrt(Sx_xbarra2*Sy_ybarra2)