Tuesday, September 30, 2008

Mentre tutto scivola giù

Squilla il cell. Guardo lo spiraglio rimasto aperto della finestra. Non c'è sole, non c'è luce. Sembra quasi nn esserci vita fuori. Ma essendo in piena pianura padana, questo non fa conto. Potrebbe essere mezzanotte o mezzogiorno. Col tempo ho imparato che a dettare i canoni della luce qui sono la nebbia e la foschia, non il sole.

Manata sul comodino; svanita la vana illusione che sia solo la sveglia biascico un metaerotico "pronto". Telefonata di lavoro. Ripeto mugugnando mille volte un poco convinto "mmm, si. Sisi. Mmmm sisisisiis. Va bene". Chiudo il tel che nn ho capito un amato cazzo e risprofondo tra le coperte. Vittima di metereopatia acuta.

Organizzo mentalmente la mia giornata. Sn in ritardo anche solo nei progetti. Mi tiro su dal letto e striscio fino al pc. Prima pagina: Borse americane in caduta libera, economia mondiale in caduta libera, inflazione ai massimi storici, petrolio scambiato al prezzo dell'oro. Ennesime stragi. Alcune camorristiche, altre un pò meno. Paranoie che m piace pensare a migliaia di Km da qui.

Apro il blog con la voglia di raccontare mille cose e con la fottuta presunzione di saperlo fare. In realtà non ho niente di particolare da dire. Ah si... ecco: Ho finito gli esami. Dopo 7 anni di onorata carriera universitaria, finalmente ho raggiunto un traguardo che, non tanto tempo fa, sembrava assurdo da raggiungere.

Ed allora c ripenso e riorganizzo la mia giornata. Forse alla fine qualche impegno puo' aspettare. Forse tutta questa smania d entrare a ruota coi ritmi da tesista nn ce l'ho. Forse oggi cazzeggio ancora un po'. Poi si vedrà.

Guardo ancora fuori dalla finestra. E' pieno giorno ma sembra che il sole si trovi agli antipodi. Metto su la giacchetta e filo a fare un giro. D'altra parte...

ilpazzo

Tuesday, September 23, 2008

Sn ancora vivo

Ebbene si. Vivo; cn uno stress emotivo addosso da far invidia al presidente degli stati uniti. Ma vivo. Vivissimo. Almeno cerebralmente parlando.

Sn solo preso cn questo fottutissimo esame. Microonde lo chiamano.
Niente forni e niente battute a riguardo. L'originalità qualche volta paga. Diciamo solo: microonde; campi elettromagnetici ad altissima frequenza che s propagano qua e la nello spazio.

Non è quello che conta. Ciò che conta è che è l'ultimo. Il cervello all'idea rallenta e m si pianta. Le forze vengono meno. Se nn per quella che gli psicologi definiscono "paura di vincere" o "sindrome da attaccantesolodavantialportiereal90°minutochenonsapropriochecazzofare" almeno per una mera strizza pre-esame.

E così eccomi qui. Carico ed elettrico a tirare fuori il peggio ed il meglio di me in una solita cosinusoidalità di emozioni e stati d'animo. Vorrei fosse quel giorno. Vorrei chiudere gli occhi e risvegliarmi davanti a quella porta: "salve prof, sono Greco, sn qui per quel fottutissimo esame".

Ma è ancora presto. Ora ci siamo io e lui. Questo block pieno di appunti e la mia testolina che frigge, annaspa, si inceppa e si ferma. E di nuovo riparte; rallentata dalla paura ed ingolfata dalla fretta di mettere in tasca un successo.

Non sono morto.
Sono vivo e vegeto con mille progetti e tanto fumo intorno a me.
E nn è il solito fumo stupefacente. No, questa volta no. Per lo sprint finale, come direbbe Neffa, "zero sostanze"! Questo fumo è confusione. E' voglia di stare solo e paura di non avere nessuno accanto. Questo fumo è Londra, un master, un cuore e 3 mezze capanne.

Questo fumo sono io; al solito. Confuso ed incredibilmente disorientato.

Giro tra le mani i miei appunti e penso che per oggi ho fatto abbastanza.
E? andata così... domani speriamo di fare di più.

Il pazzo è vivo.
A presto (promesso).
guido

PS: anonimo del "ma dove sei finito"...
nn so chi tu sia.
Ma un po' ti voglio bene. Grazie