Thursday, January 29, 2009

Spiegami perchè mi tormento

Ognuno ha la sua. Chi una y10 bordeaux, chi un pandino rosso. Ma ognuno ha fottutamente la sua. Te ne passa una accanto e il cervello si blocca, i rumori diventano ovattati. Secondi lunghi, interminabili. Gli occhi puntati sul finestrino o sulla targa, giusto per scorgerne un particolare.

Poi la realtà ritorna, il tempo riaccelera, i rumori diventano forti e distinguibili. Ma nel cervello rimangono percettibili le scorie sporche dell'autoviolenza.

Il tempo passa e Silvestri rimane ancora un tabù.

Il tempo passa ed il contingente è sempre più una trappola.

ilpazzo

Saturday, January 24, 2009

Disarticolatapost

Luci giù su questo sabato in stile zombie. Il pc proietta la mia ombra sulla pareste spoglia della mia stanza. L'orologio segna le 3:32. Disequilibratamente antimeridiane. La sveglia m guarda preoccupata; suonerà ignorata tra poco più di 7 ore.

La radio suona bossanova e swing. Il fumo sale lento dal posacere e prouma la stanza. Un goccetto di wiskye, giusto per curare la tosse. Fuori da questo angolo niente che riesca a catalizzare l'attenzione. Mi affaccio dalla finestra ma nn nevica più da ore. E la neve vecchia è già sporca ed acuqettosa giù per strada.

Sonno ed insonnia si scazzottano da ormai un'ora. Sotto i miei occhi i segni di una giornata a sognare il letto. Ed ora è qui. Fresco e sfatto; con la sua aria invitante. Ma lo stomaco rumoreggia ancora, spero nn sia lui a tenermi lontano dalle adorabili braccio di orfeo. Bacco-Orfeo, Orfeo-Bacco. Un andirivieni, di braccia in braccia. Teneramente cullato. E strattonato.

Sbircio la posta, leggo il giornale. Gli occhi persi in uno sguardo carico di inventiva e lacero di noia. Il brutto dell'avere tanto tempo da regalare al nulla sono i brutti momenti lasciati al pensiero. A quello a ruota libera, che nn riesci a controllare. Allora si infila dove nn dovrebbe, solletica e stuzzica, distilla ricordi, odi ed affetti, risate ed interrogativi.

I fell good versione swingata. Voce nera da far venire i brividi ed assolo di tromba da muoversi vibrando. Alzo il volume e butto la mia schiena sulla sedia. Riaccendo la canna e ripenso alle migliaia di post che ha ospitato questo blog. I feell good... i pomeriggi primaverili di valencia, i risvegli carichi di esperienza da raccontare, i post scritti in giro per i giardini o per il campus, le nottate passate a riversare salutare malinconia.

Riempo i polmoni di fumo ed apro l'agenda. Niente da fare. Domenica monotanamente solita.
Allora que mas dà svegliari un pò più tardi. Un pezzo solo, un altro. E poi m infilerò sotto le coperte, libro alla mano. Aspettando che gli occhi crollino, aspettando che i pensieri viaggino più lenti, più clementi.

Ilpazzo@tupertuconsèstesso

Wednesday, January 21, 2009

La collezione di primi pensieri

Nella classifica dei primi pensieri quello di questa mattina supera di gran lunga la paranoia degli acari, quello da esame imminente, le emorroidi lancinanti ed il risveglio con cesso accanto.
Quello di stamattina m da proprio i cazzo di nervi.

Monday, January 19, 2009

Oggi mi sveglio veramente

L'orario è quello di sempre. Mezz'ora più mezz'ora meno. La mano ancora posata sul cellulare, sintomo di uno squillo di sveglia abortito. 14:12 di un Lunedì mattina fastidioso come l'emicrania. Cerco, con solito fare meschino, un motivo in più per rimanere nel letto caldo.

Ma questa mattina c'è qualcosa che mi scuote da dentro. Come quei movimenti intestinali che annunciano necessità di imodium. E' il primo pensiero della giornata che mi regala una sorpresa. Quel frangente, che può durare ore, in cui il cervelletto genera di forma pseudorandomica la gerarchia di pensieri che influenzeranno la tua giornata... è quel frangente che stamattina mi regala strane interpretazioni al contingente.

Quello strano pensiero, amico della stretta allo stomaco e compagno di mille paranoie questa mattina non ha sorpreso il mio risveglio. Non è stato Lui ad augurarmi il buongiorno. Niente di esageratamente confortante... ma le lunghe maratone sono inizate tutte con piccoli passi.

Scruto dallo scuro rimasto mezzo aperto il cielo di Parma. Quel grigio che più grigio nn si può. Quella luce stanca che ti inchioda al letto già di primo mattino. Mi stiracchio, un pò felino ed un pò croccante. Ed analizzo i miei buoni pensieri ed i miei cattivi propositi. Mi gusto, con la naturale nochalance tipica dei tonti, questi primi barlumi di lucidità della mia mente. E, per la prima volta da tanto tempo, i miei pensieri sembrano i pensieri di sempre. Mi lascio percuotere dalla necessità di lottare contro gli acari, dall'idea di fare la spesa, dalla voglia di scendere a fare un giro... e da altri pensieri che qui nn riporto ma che avrebbero richiesto l'utilizzo intensivo del polso e della muscolatura dell'avambraccio destro.

Sicchè, carico di normalità, lancio le coperte tanto in alto che il loro ritorno a terra crea un vortice di polvere a tabacco. Spalanco la finestra e lascio sfogare i bronchi in una tosse degna del più incatramato dei fumatori. Faccio un paio di nuvolette di gelo e richiudo.

Anche questa giornata è cominciata. Speriamo risulti produttiva più di quella di ieri e meno di quella di domani. C'è una locomotiva da far iniziara a viaggiare. Ci sono i primi pensieri da ascoltare e leggere per quelli che sono. Il sole sta spuntando oltre la siepe... il buio me lo mangio a colpi di razionalità.

Oggi il mio primo pensiero sono stati gli acari.
Che pensiero del cazzo direte voi.
Per me è una grande risveglio. Un grandissimo bel risveglio.