tag:blogger.com,1999:blog-179338132024-03-07T16:54:06.280-08:00Unità di deframmentazione cunicoli cerebraliUnità di deframmentazione cunicoli cerebrali... come dire: navigazione autocontrollata nei meandri reconditi della mente di una pazzo. Ossia: cagate sparse raccolte alla rinfusa. Lo Zibaldone delle stronzate. E cosi sia. AmenUnknownnoreply@blogger.comBlogger224125tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-79129165773915067022011-11-21T12:06:00.000-08:002011-11-21T12:09:04.977-08:00Bloggo ergo SumEsiste... ha resistito all'incuria ed all'abbandono.<div>Il mio caro vecchi blog esiste ancora.</div><div><br /></div><div>E colleziona ancora tutti i sentimenti che furono e l'io che è stato.</div><div>La felicità e l'entusiasmo di valencia, il sagace umorismo del rientro a Parma.</div><div><br /></div><div>C'è anche l'odio viscerale e la tristezza dei momenti bui.</div><div>C'è l'esatto momento in cui, stanco, avevo detto basta. Ma a me scrivere è sempre piaciuto.</div><div>E se continuassi a farlo!?</div><div><br /></div><div>Stay tuned!</div><div><br /></div><div><div><br /></div></div>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-47610794226172016342009-07-28T12:42:00.001-07:002009-07-28T12:42:56.129-07:00Si chiudeMi sa che chiudo bottega<div>:(</div>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-71198075802147044492009-04-20T09:31:00.000-07:002009-04-20T09:52:37.941-07:00Si lavora e si fatica...18:31 di un Lunedì pomeriggio lungo una vita.<br />Testa ufficialmente piantata da un'ora. Ma l'attesa di una mail m blocca ancora in ufficio.<br />Tic. Tac. Tic. Tac....<br /><br />18:32 di un lunedì lungo una vita ed un minuto.<br />La mail nn arriva... nonostante m ostini a controllare la posta ogni quindici secondi.<br />Da domani si molla questo ufficio; almeno per un pò.<br />Da domani sarò in cantiere, sul campo, a seguire le squadre di tecnici.<br /><br />18:33 di un fottutissimo lunedì merdoso. Minuti che scorrono lenti come l'acqua di un lago. La stramaledetta mail nn arriva ed io divento impaziente e nervoso.<br /><br />Fanculo la mail; fanculo questo pomeriggio.<br />I 100 caffè che ho tragato sperando d nn svenire sul pc salgono su tutti in questo momento.<br />Questa giornata sembra lunga il doppio; sveglia alle 6 e treno per ritornare a Parma.<br />Ieri ho chiuso un capitolo, l'ennesimo, della mia vita.<br />Ieri ho lasciato il regio. Dopo 3 anni di meraviglioso e, forse, onorato servizio.<br />Non sn più una maschera.<br />Magone e lacrimucce.<br /><br />18:40 di un lunedì in cui finisci per cancellare il tasto aggiorna del client di posta elettronica.<br />La mail nn arriva; nell'ufficio c sn solo io.<br />E da qualche parte, sommerso da mille impegni, il mio capo. Trovasse il tempo di scrivermi questa cazzo di mail forse potrei andare a casa.<br />Deve darmi le disposizioni per domani... ed io intanto brucio di odio e di attesa.<br /><br />Giro la sedia e sparo il mio sguardo fuori. Cielo grigio. Credo che questa sia la famosa tonalità di grigio milano di cui ho sempre sentito parlare. Piove. E quella illusione che la primavera fosse arrivata per davvero m ha lasciato senza robe pesanti e con un raffreddore da pirla.<br /><br />Guardo ancora una volta la mail; ma niente. Allora m maledico per nn aver caricato il mio ipod. Silenzio in questo ufficio. Solo il ticchettio delle gocce sul vetro. Solo il ticchettio dell'orologio. Solo il ticchettio delle mie dita sulla tastiera.<br />Ticchetta tutto. Dal mio cervelletto sta per sbucare fuori un cucù.<br /><br />Mollo.<br />Vado alle macchinette a beccare un te.<br />O una camomilla... per compensare l'abuso di caffeina.<br />18:50... la mail, naturalmente, nn è arrivata.<br /><br />A presto,<br />ilpazzoUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-74832915854385691322009-03-23T10:27:00.000-07:002009-03-23T11:07:42.698-07:00Buongiorno PrimaveraBuongiorno Primavera.<br />Buongiorno a voi, lettori supersiti. Reduci dai miei grandi periodi di inattività, capaci di resistere ai miei momenti tristi ed altalenanti, ai periodi cupi, alle paranoie, alla misantropia ed alla misoginia. A voi (sarete due, tre... già quattro m farebbero lacrimare) che avete la pazienza di sbirciare ogni tanto su questa bistrattate pagine.<br /><br />Guido è tornato. Anzi di più: Guido è tornato Guido. Stressato, esplosivo, caricato a molla. E parco di novità e belle (?!) notizie.<br /><br />Mhhhhh... vorrei farvi un rapido aggiornamento. Ma nn voglio tarlasciare particolari visto che nn scrivo da tanto. Facciamo così... vi annoio e vi racconto tutto a mo di favoletta... giusto perchè sto ascoltando al momento una canzone che una favoletta m ricorda.<br /><br />"C'era una volta un giovane ingegnere alle prime armi che affrontava, carico di pseudo problemi esistenziali, il critico mercato del lavoro. L'ingegnere, che per coerenza narrativa chiameremo sfigato, percorreva in lungo ed in largo l'italia nella speranza che qualcuno lo chiamasse a lavorare.<br />Ma niente... passavano i giorni e le settimane. Ma il lavoro non arrivava e la situazione era aggravata da un scarsa considerazione della propria persona. Così l'ingegnere sfigato giunse alla conclusione che questo 2009 fosse un gran bell'anno di merda.<br />Senonchè.... [e qui mi aspetterei che il lettore spalancasse gli occhi e fingesse interesse] fu chiamato da uno nota azienda milanese per iniziare un iter di selezione.<br />Sbarbato, profumato ed ingiacchettato. Segno della croce (retaggio di una educazione cattolica) e via davanti al selezionatore. Sorriso brillante ed espressione compiacente di circostanza. Signore G. per me lei va benissimo: la rimbalzo all'aria tecnica. E via col secondo colloquio. Bla bla bla. Gne gne gne. E come ogni volta, uscito dallo studio, il giovane sfigato pensava: "Mha... secondo me è andata bene". E questa volta aveva ragione. Una terza chiamata: Ingegner G., il direttore in persona la vuole conoscere.<br />Sbarbato, profumato ingiacchettato. E via col terzo colloquio. Salve Ingegnere. Salve Direttore generale. E come ogni volta, uscito dallo studio, il giovane sfigato pensava: "Mha... secondo me è andata bene".<br /><br />Poi 10 giorni di silenzio ed incertezze. Risvegli a controllare la mail; ma niente. Niente di niente. Senonchè un giorno arriva la chiamata: Ingegner G. le comunichiamo che il giorno 16 MArzo saremmo lieti di averla da noi per cominciare la sua esperienza lavorativa.<br /><br />La sorte. E quella sua sottile ironia...<br />questa chiamata arrivava proprio mentre il simpatico ingegnere sfigato si trovava a Bologna per un colloquio in una altra azienda.<br />Bè... la felicità era tanta. E vi assicuro che un colloquio si affronta molto meglio sapendo di avere il culo parato. Ed infatti anche questo colloquio andò bene benissimo benissimisssimo.<br />Tanto è vero che qualche giorno prima di cominciare a lavorare anche questa azienda contattò l'ingegnere sfigato: Ingegner G. le comunichiamo che il giorno 1° Aprile saremmo lieti di averla da noi per cominciare la sua esperienza lavorativa.<br />Per ragioni economico-professionali la scelta era scontata. L'ingegnere sifgato fu costretto ad accettare questa seconda proposta. Ma abbandonando il progetto Milano in favore di Bologna.<br /><br />Nooooooooooooooo. Bologna proprio nn m va. Voglio Milano.<br />"Ma no ingegner G. Purtroppo lei è stato assegnato a Bologna. Scelte dall'alto!"<br />Nooooooooooooooo. Ma io ormai avevo preso mille contatti a Milano.<br />"Ma no ingegner G. Purtroppo lei è stato assegnato a Bologna. Scelte dall'alto!"<br />Noooooooooooooo. Ed io piango!<br />"Ingegner G. Non rompa il cazzo e vada a Bologna".<br />Suo malgrado, l'ingegner sfigato mollò il progetto Milano e partì alla ricerca di una casa a Bologna. E vi dirò.... l'idea iniziò anche ad entusiasmarlo. Alla fine Bologna non è male, alla fine è tanto vicina a Parma, alla fine la gente non è così male, all fi...<br /><br />Ma qui arriva il colpo di scena! [Inviterei il lettore a prendersi dieci secondo di pausa per aumentare il livello di suspance].<br />Mentre a Bologna era in procinto di firmare un contratto di locazione squilla il cell: Ingegner G. le comunichiamo che la nostra azienda ha deciso di accontantarla assegnandola alla sede di Milano. [Il lettore farà: Ohhhhhhhhhhhhhhhh].<br /><br />Bologna- Parma. Nanna. Parma - Milano. Di nuovo in strada. Di nuovo alla ricerca di una casa.<br />Il primo Aprile l'Ingegnere G., sbarbato, cravattato ed ingiacchettato, si dovrà presentare in azienda, a Milano. Ed una telefonata, a minuti, gli dirà se avrà una casa o se lo aspetteranno ponti e parchi.<br /><br />Questo è quanto.<br />Siete annoiati!? [Qui il lettore dovrà scuotere la testa in segno di negazione]<br /><br />Guido è tornato.<br />Guido è tornato Guido.<br />A voi,<br />come ai vecchi tempi,<br />un inchino (ed un grazie per essere arivati fino a quest'ultimo rigo).Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-61004200209933135512009-02-10T04:00:00.000-08:002009-02-10T07:24:14.673-08:00Le correnti ascensionaliMani e ginocchia per terra. Fronte pigiata al suolo; mai così in basso m dicevo. E spinto da battiatiche correnti gravitazionali mi lasciavo vincere dalla necessità di una cura.<br />La cura ora sono le dolci attenzioni di un blues amaro. Nero come il nero negro della malvasia.<br /><br />Sento dietro le mie spalle le correnti ascensionali che mi spingono. Su... ed è tanto dolce la salita quanto è lenta ed inesorabile. Irrefrenabilmente in moto questa locomotiva.<br /><br />E così i pensieri divantano idee, le idee progetti ed i progetti materia. E la materia ragion d'essere.<br />Ed il connubio canne blues m da al cervello. E sveglio il palazzo.<br /><br />E poi m distraggo e nn scrivo.<br />Canto...Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-14346018276426325532009-02-05T05:27:00.000-08:002009-02-05T06:02:09.163-08:00Apri gli occhiLa sigla del Tg1 risuona per tutta la casa con sorprendente tempestività. Giusto in tempo per accompagnare e ritmare le fasi sterili del mio risveglio. E per ridicolizzare ancora una volta questo strano stile di vita. Tempo di constatare l'assoluta incapacità di deglutire, maledire la tonsillite -scotto di un fine settimana da super eroe-, far scivolare lo spruzzetto di tantum nella mia gola e sono in piedi. Mi muovo verso la finestra, claudicante, come se fossi inchiodato a letto dall'origine dei tempi.<br /><br />Buio e grigio. Giornata media, degna dello standard parmigiano. Metereopatia; pessimismo e fastidio. Accendo il pc alla ricerca di stimoli. O forse semplicemente di qualcosa che annienti il pensiero, che metta a tacere la voglia di paranoie.<br /><br />Nella mente ancora le tracce dell'ultimo sogno. Oggi la traversata onirica è stata più clemente del solito. Ma un senso di nausea mi attanaglia comunque lo stomaco, mi spreme e mi regala distillato di odio e di incertezza.<br /><br />Metastabilità fulminante. Per la prima volta libero di scegliere ma incapace di farlo. Batto su questa tastiera in un coito non interrotto di pensieri, un flusso indefinito di cose non dette.<br /><br />Leggo l'oroscopo dell'Internazionale:<br />TORO<br /><span style="font-size:85%;"><span class="txt11">Spesso, quando sono mature, le grandi idee spuntano in più posti contemporaneamente. Verso la metà dell'ottocento Charles Darwin e Alfred Russel Wallace formularono in modo del tutto indipendente i concetti chiave dell'evoluzione. Una ventina d'anni prima, i matematici Urbain Le Verrier e John Couch Adams avevano ipotizzato entrambi l'esistenza del pianeta Nettuno, senza conoscere i rispettivi lavori. Sospetto che un fenomeno simile si verificherà presto anche nella tua sfera personale, Toro. Se non vuoi essere ignorato, come è successo a Wallace e Adams, comincia subito a darti da fare.</span></span><br /><br />Comincia subito a darti da fare.<br />Voglia di gridare.<br />Vaffanculo.<br />ilpazzoUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-9665470392410114862009-01-29T06:28:00.000-08:002009-01-29T06:35:51.631-08:00Spiegami perchè mi tormentoOgnuno ha la sua. Chi una y10 bordeaux, chi un pandino rosso. Ma ognuno ha fottutamente la sua. Te ne passa una accanto e il cervello si blocca, i rumori diventano ovattati. Secondi lunghi, interminabili. Gli occhi puntati sul finestrino o sulla targa, giusto per scorgerne un particolare.<br /><br />Poi la realtà ritorna, il tempo riaccelera, i rumori diventano forti e distinguibili. Ma nel cervello rimangono percettibili le scorie sporche dell'autoviolenza.<br /><br />Il tempo passa e Silvestri rimane ancora un tabù.<br /><br />Il tempo passa ed il contingente è sempre più una trappola.<br /><br />ilpazzoUnknownnoreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-34326409324785209752009-01-24T18:31:00.000-08:002009-01-24T18:48:59.657-08:00DisarticolatapostLuci giù su questo sabato in stile zombie. Il pc proietta la mia ombra sulla pareste spoglia della mia stanza. L'orologio segna le 3:32. Disequilibratamente antimeridiane. La sveglia m guarda preoccupata; suonerà ignorata tra poco più di 7 ore.<br /><br />La radio suona bossanova e swing. Il fumo sale lento dal posacere e prouma la stanza. Un goccetto di wiskye, giusto per curare la tosse. Fuori da questo angolo niente che riesca a catalizzare l'attenzione. Mi affaccio dalla finestra ma nn nevica più da ore. E la neve vecchia è già sporca ed acuqettosa giù per strada.<br /><br />Sonno ed insonnia si scazzottano da ormai un'ora. Sotto i miei occhi i segni di una giornata a sognare il letto. Ed ora è qui. Fresco e sfatto; con la sua aria invitante. Ma lo stomaco rumoreggia ancora, spero nn sia lui a tenermi lontano dalle adorabili braccio di orfeo. Bacco-Orfeo, Orfeo-Bacco. Un andirivieni, di braccia in braccia. Teneramente cullato. E strattonato.<br /><br />Sbircio la posta, leggo il giornale. Gli occhi persi in uno sguardo carico di inventiva e lacero di noia. Il brutto dell'avere tanto tempo da regalare al nulla sono i brutti momenti lasciati al pensiero. A quello a ruota libera, che nn riesci a controllare. Allora si infila dove nn dovrebbe, solletica e stuzzica, distilla ricordi, odi ed affetti, risate ed interrogativi.<br /><br />I fell good versione swingata. Voce nera da far venire i brividi ed assolo di tromba da muoversi vibrando. Alzo il volume e butto la mia schiena sulla sedia. Riaccendo la canna e ripenso alle migliaia di post che ha ospitato questo blog. I feell good... i pomeriggi primaverili di valencia, i risvegli carichi di esperienza da raccontare, i post scritti in giro per i giardini o per il campus, le nottate passate a riversare salutare malinconia.<br /><br />Riempo i polmoni di fumo ed apro l'agenda. Niente da fare. Domenica monotanamente solita.<br />Allora que mas dà svegliari un pò più tardi. Un pezzo solo, un altro. E poi m infilerò sotto le coperte, libro alla mano. Aspettando che gli occhi crollino, aspettando che i pensieri viaggino più lenti, più clementi.<br /><br />Ilpazzo@tupertuconsèstessoUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-67962914169195588512009-01-21T07:05:00.000-08:002009-01-21T07:09:19.589-08:00La collezione di primi pensieriNella classifica dei primi pensieri quello di questa mattina supera di gran lunga la paranoia degli acari, quello da esame imminente, le emorroidi lancinanti ed il risveglio con cesso accanto.<br />Quello di stamattina m da proprio i cazzo di nervi.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-54096886201408554292009-01-19T16:06:00.000-08:002009-01-19T16:46:35.985-08:00Oggi mi sveglio veramenteL'orario è quello di sempre. Mezz'ora più mezz'ora meno. La mano ancora posata sul cellulare, sintomo di uno squillo di sveglia abortito. 14:12 di un Lunedì mattina fastidioso come l'emicrania. Cerco, con solito fare meschino, un motivo in più per rimanere nel letto caldo.<br /><br />Ma questa mattina c'è qualcosa che mi scuote da dentro. Come quei movimenti intestinali che annunciano necessità di imodium. E' il primo pensiero della giornata che mi regala una sorpresa. Quel frangente, che può durare ore, in cui il cervelletto genera di forma pseudorandomica la gerarchia di pensieri che influenzeranno la tua giornata... è quel frangente che stamattina mi regala strane interpretazioni al contingente.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Quello</span> strano pensiero, amico della <span style="font-style: italic;">stretta allo stomaco</span> e compagno di <span style="font-style: italic;">mille paranoie</span> questa mattina non ha sorpreso il mio risveglio. Non è stato Lui ad augurarmi il buongiorno. Niente di esageratamente confortante... ma le lunghe maratone sono inizate tutte con piccoli passi.<br /><br />Scruto dallo scuro rimasto mezzo aperto il cielo di Parma. Quel grigio che più grigio nn si può. Quella luce stanca che ti inchioda al letto già di primo mattino. Mi stiracchio, un pò felino ed un pò croccante. Ed analizzo i miei buoni pensieri ed i miei cattivi propositi. Mi gusto, con la naturale <span style="font-style: italic;">nochalance </span><span>tipica dei tonti</span>, questi primi barlumi di lucidità della mia mente. E, per la prima volta da tanto tempo, i miei pensieri sembrano i pensieri di sempre. Mi lascio percuotere dalla necessità di lottare contro gli acari, dall'idea di fare la spesa, dalla voglia di scendere a fare un giro... e da altri pensieri che qui nn riporto ma che avrebbero richiesto l'utilizzo intensivo del polso e della muscolatura dell'avambraccio destro.<br /><br />Sicchè, carico di normalità, lancio le coperte tanto in alto che il loro ritorno a terra crea un vortice di polvere a tabacco. Spalanco la finestra e lascio sfogare i bronchi in una tosse degna del più incatramato dei fumatori. Faccio un paio di nuvolette di gelo e richiudo.<br /><br />Anche questa giornata è cominciata. Speriamo risulti produttiva più di quella di ieri e meno di quella di domani. C'è una locomotiva da far iniziara a viaggiare. Ci sono i primi pensieri da ascoltare e leggere per quelli che sono. Il sole sta spuntando oltre la siepe... il buio me lo mangio a colpi di razionalità.<br /><br />Oggi il mio primo pensiero sono stati gli acari.<br />Che pensiero del cazzo direte voi.<br />Per me è una grande risveglio. Un grandissimo bel risveglio.Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-57558533305205572782008-11-20T10:35:00.000-08:002008-11-20T10:50:38.567-08:00E' la risposta definitiva. La accendiamo!Cervelletto inchiodato. Cerco la concentrazione necessaria per affrontare un traguardo. Il traguardo. Spesso perdo di vista le cose importanti; quelle che contano perchè è normale che contino. E' un mio vizio.<br /><br />Ma stavolta il vizio si trasforma in una bruttura forzata.<br />Chi sono io veramente per rovinarmi la festa?<br /><br />Una strana forza spinge l'uomo ad avere paura della felicità. Quasi ne rifugge. Io impaurito sono in ginocchio, in un angolo. Concentrando le mie forze dove nn servono. Dove chi poteva decidere ha deciso. Ed ha deciso per il giusto. Il suo giusto. Ma sempre giusto è...<br /><br />La mia visione di giusto è un diritto innegabile. Che come è mio è quello di tutti. Allora ne prendo atto ed accendo la luce di questa stanza buia.<br /><br />Chi sono per rovinarmi la festa?!<br /><br />Davanti ad una tela bianca ho ridipinto tutti i colori della verità che mi si richiedeva.<br />Se il quadro sembra così brutto è perchè nn erano gli occhi giusti a guardarlo.<br /><br />Adesso è ora di fare il giusto per me.<br />Senza rancori.<br />ilpazzoUnknownnoreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-49538742718718862842008-11-18T03:35:00.000-08:002008-11-18T04:02:55.793-08:00Onirica ApneaOcchi sbarrati; mi dimeno e m agito. Qualcosa m tiene la testa sott'acqua. Non so cosa sia; ma mi sta togliendo le forze, la vita. Sto affogando, sospinto da una mano omicida. Trovo il tempo di pensare a quando da bambino, parlando dei mille possibili modi di morire, avevo trovato tutti d'accordo sul fatto che morire per asfissia fosse la più ignobile e brutta delle morti.<br /><br />Io volevo morire cadendo da una montagna. Volevo precipitare per delle ore. Godermi gli ultimi istanti con i vuoti d'aria che bucano lo stomaco. Come sulle giostre. Gridare divertito, mettere le mani davanti al corpo e... splash.<br /><br />Invece sto affogando. Sto fottutamente affogando. Mi dimeno ancora. Ma chi mi sta ammazzando ha più forza di me e non molla un centimetro.<br /><br />Cerco aria in un micromondo di acqua ed esplodo un fragoroso respiro. Niente di respirabile però m entra in corpo. Mentre annaspo e tossisco acqua m rendo conto che questo è il capolinea. Ci vorrebbero le branche. Nn stessi morendo riderei; più per l'inopportunità dellla battuta, visto il momento, che della battuta in sè stessa.<br /><br />Le mie mani nn si agitano più. Sn esausto e gli occhi bruciano. Sn spalancati ma nn vedo niente.<br />Sn morto. Ma penso ancora.<br /><br />Provo a respirare ancora una volta. Stavolta l'aria m gonfia la gabbia toracica per davvero. Un ultimo scatto mi scoinvolge il corpo. Sono a terra ansimante faccia in su. Sudo ma ho un freddo cane. Respiro affannosamente cercando di capire se l'inferno è così brutto come mi raccontavano al catechismo.<br /><br />Non sono all'inferno. Sicuramente non è il paradiso... ma neanche l'inferno. Sn in camera mia.Le coperte sono volate giù dal letto ed io sn in una posizione insolita. Supino occupo tutto il letto.<br />Respiro e gusto l'aria. Ne assaporo ogni boccata come faccio al primo giorno di mare appena arrivato in spiaggia, con l'aria che sa di salsedine.<br /><br />Il cuore m batte ancora a mille e mi sconquassa le tempie. Nn sono morto. O si!?<br /><br />Cerco la luce della finestra. Il ruomore dell'autobus che passa e fa vibrare la mia stanza mi riporta alla realtà. Nn sono morto e ne sono quasi rincuorato. Mio malgrado. La sveglia segna le 11 AM. Un'altra mattinata votata al cazzo. Mi porto il cuscino alla faccia e lo premo con tutta la forza che posso. Quasi mi asfissio io.<br /><br />Ci vorrebbe il tasto reset.<br /><br />Sono scoinvolto. Non so se dal sogno o dal contingente. Un incubo vale l'altro.<br />Di chi era la mano che mi uccideva?<br />Chi era che mi soffocava!?<br /><br />Vaglio le migliaia di ipotesi plausibili e squilla il telefono.<br />Mio padre. Questa telefonata potrebbe uccidermi per davvero. Dentro e fuori.<br /><br />Sogno o son desto!? Da un incubo ad un altro la linea é così sottile.<br />ilpazzoUnknownnoreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-22739765470846144772008-10-22T08:06:00.000-07:002008-10-22T08:18:49.405-07:00Dalle interpretazioni secondo guidoQuando la caduta è libera la necessità di uno schianto diventa bisogno impellente. Ed allora ti agiti e ti dimeni, aspetti lo schiando con silenzioso fragore. E quando tocchi terra, quando l'impatto ha consumato la sua cattiva violenza, ti lecchi le ferite e ridi. Ridi timidamente perchè sei felice. Sei caduto a lungo, precipitando da quelle che credevi le stelle a quello che senti come un ostico inferno. Ma sei sereno perchè cosciente di non poter scendere ancora più in basso.<br /><br />Hai toccato il fondo e quasi te ne compiaci; ti commiseri della tua bassezza e delle tue debolezze. E ne fai scudo.<br /><br />Ma per tua stessa indole umana non ti accontenti; tiri fuori gli artigli che non hai e scavi. Perchè il fondo per te non è abbastanza fondo. E scendi. Scoprendo nuove debolezze e nuove paure vinte in onore di una forza che millanti e che nn ti appartiene.<br /><br />E quando sei sceso tanto da non avere più luce intorno a te ti guardi intorno; e sembra tutto chiaro. Hai sempre scavato ed hai sempre desiderato andare giù. E l'hai fatto per sentirti uno stronzo. E più scendevi più avevi bisogno di sentirti uno stronzo. Quasi a bramare merda.<br /><br />Arriverà un giorno in cui avrai di nuovo libertà di arbitrio. E potrai scegliere se alzarti e risorgere da topo di fogna a ratto di campagna. O continuare a scavare e scoprire nuovi orizzonti delle tue debolezze.<br /><br />Ma a quel punto sarai sereno; qualsiasi cosa sceglierai di fare sarai sicuro d poterla fare al meglio. Perchè a quel punto sarai abbastanza stronzo da esserne certo.<br /><br />ilpazzoUnknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-88194308340893200492008-10-02T06:30:00.000-07:002008-10-02T06:37:36.076-07:00Oggi nn c'è sole intorno a meNeffa nelle cuffie. Ed ennesima giornata spesa nel nulla. Magone e malumore da fine estate in un tetro ambiente di inizio inverno.<br /><br />Pessimismo e fastidio. Mi aggiro come un fantasma per casa aspettando di essere ingoiato da qualche impegno. Giusto per fare qualcosa. Giusto per non pensare.<br /><br />Il cervello schiegga a minima velocità... gira e rigira; si annoda su se stesso in una stasi di malcelati rancori e futili spiegazioni, etichette al contingente.<br /><br />Guarda le mille pagine bianche della mia agenda e le riempo di impegni e scadenze. Quasi volessi darmi altre mete da non raggiungere.<br /><br />Esami finti ed una tesi da dare. Zero voglia di fare questo scatto finale... che di performante richiederebbe, in realtà, ben poco. Un piccolo sforzo... di fronte ad un grande traguardo.<br /><br />Riguardo la mia valigia. E, per la prima volta, oggi la vedo veramente piena. Oggi ho veramente la testa già da un'altra parte. Zero ancore. Zero zavorre. La nave puo' partire con il solo carico di ricordi.<br /><br />Non ho la forza per sentirmi in colpa.<br />Non questa volta.<br /><br />ilpazzo@lasciatiguardareunpo'piùafondofinchèsipuo'ultimosalutoalnostrotempo...Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-78381532704646608082008-09-30T02:31:00.000-07:002008-09-30T02:49:18.285-07:00Mentre tutto scivola giùSquilla il cell. Guardo lo spiraglio rimasto aperto della finestra. Non c'è sole, non c'è luce. Sembra quasi nn esserci vita fuori. Ma essendo in piena pianura padana, questo non fa conto. Potrebbe essere mezzanotte o mezzogiorno. Col tempo ho imparato che a dettare i canoni della luce qui sono la nebbia e la foschia, non il sole.<br /><br />Manata sul comodino; svanita la vana illusione che sia solo la sveglia biascico un metaerotico "pronto". Telefonata di lavoro. Ripeto mugugnando mille volte un poco convinto "mmm, si. Sisi. Mmmm sisisisiis. Va bene". Chiudo il tel che nn ho capito un amato cazzo e risprofondo tra le coperte. Vittima di metereopatia acuta.<br /><br />Organizzo mentalmente la mia giornata. Sn in ritardo anche solo nei progetti. Mi tiro su dal letto e striscio fino al pc. Prima pagina: Borse americane in caduta libera, economia mondiale in caduta libera, inflazione ai massimi storici, petrolio scambiato al prezzo dell'oro. Ennesime stragi. Alcune camorristiche, altre un pò meno. Paranoie che m piace pensare a migliaia di Km da qui.<br /><br />Apro il blog con la voglia di raccontare mille cose e con la fottuta presunzione di saperlo fare. In realtà non ho niente di particolare da dire. Ah si... ecco: Ho finito gli esami. Dopo 7 anni di onorata carriera universitaria, finalmente ho raggiunto un traguardo che, non tanto tempo fa, sembrava assurdo da raggiungere.<br /><br />Ed allora c ripenso e riorganizzo la mia giornata. Forse alla fine qualche impegno puo' aspettare. Forse tutta questa smania d entrare a ruota coi ritmi da tesista nn ce l'ho. Forse oggi cazzeggio ancora un po'. Poi si vedrà.<br /><br />Guardo ancora fuori dalla finestra. E' pieno giorno ma sembra che il sole si trovi agli antipodi. Metto su la giacchetta e filo a fare un giro. D'altra parte...<br /><br />ilpazzoUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-54595042838162541342008-09-23T10:31:00.000-07:002008-09-23T10:45:20.995-07:00Sn ancora vivoEbbene si. Vivo; cn uno stress emotivo addosso da far invidia al presidente degli stati uniti. Ma vivo. Vivissimo. Almeno cerebralmente parlando.<br /><br />Sn solo preso cn questo fottutissimo esame. Microonde lo chiamano.<br />Niente forni e niente battute a riguardo. L'originalità qualche volta paga. Diciamo solo: microonde; campi elettromagnetici ad altissima frequenza che s propagano qua e la nello spazio.<br /><br />Non è quello che conta. Ciò che conta è che è l'ultimo. Il cervello all'idea rallenta e m si pianta. Le forze vengono meno. Se nn per quella che gli psicologi definiscono "paura di vincere" o "sindrome da attaccantesolodavantialportiereal90°minutochenonsapropriochecazzofare" almeno per una mera strizza pre-esame.<br /><br />E così eccomi qui. Carico ed elettrico a tirare fuori il peggio ed il meglio di me in una solita cosinusoidalità di emozioni e stati d'animo. Vorrei fosse quel giorno. Vorrei chiudere gli occhi e risvegliarmi davanti a quella porta: "salve prof, sono Greco, sn qui per quel fottutissimo esame".<br /><br />Ma è ancora presto. Ora ci siamo io e lui. Questo block pieno di appunti e la mia testolina che frigge, annaspa, si inceppa e si ferma. E di nuovo riparte; rallentata dalla paura ed ingolfata dalla fretta di mettere in tasca un successo.<br /><br />Non sono morto.<br />Sono vivo e vegeto con mille progetti e tanto fumo intorno a me.<br />E nn è il solito fumo stupefacente. No, questa volta no. Per lo sprint finale, come direbbe Neffa, "zero sostanze"! Questo fumo è confusione. E' voglia di stare solo e paura di non avere nessuno accanto. Questo fumo è Londra, un master, un cuore e 3 mezze capanne.<br /><br />Questo fumo sono io; al solito. Confuso ed incredibilmente disorientato.<br /><br />Giro tra le mani i miei appunti e penso che per oggi ho fatto abbastanza.<br />E? andata così... domani speriamo di fare di più.<br /><br />Il pazzo è vivo.<br />A presto (promesso).<br />guido<br /><br />PS: anonimo del "ma dove sei finito"...<br />nn so chi tu sia.<br />Ma un po' ti voglio bene. GrazieUnknownnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-33850384941752676022008-06-11T01:56:00.000-07:002008-06-11T02:06:48.646-07:00Per i miei colleghi del corso di INGLESESalve ragazzi..<br />Il corso è finito da soli due giorni ed io già mi ritrovo a struggermi il cuore per la vostra mancanza.<br />Visto l'innumerevole quantità di persone che si sono fatte vive via mail direi che il sentimento è reciproco.<br /><br /><br />In realtà... nn si è fatto vivo quasi nessuno.<br />In ogni caso, da bravo ingegnere sfigato, ho voluto mettere a nostra disposizione questo strumento per scegliere il giorno più opportuno per fare un aperitivo (o qlcosa d simile) tutti insieme.<br /><br /><a href="http://www.doodle.ch/5cmtye3g46w3u6qe">Cliccate qui.</a><br /><br />Vi aprirà una pagina cn un sondagio; quello che dovete fare è immettere il vostro nome, selezionare le date in cui siete diponibili e premete vota.<br /><br />Il giorno più votato sarà quello scelto per vederci.<br />Democraticamente, perchè IO SONO UNA PERSONA FORTEMENTE VOTATA ALLA DEMOCRAZIA, ho volutamente escluso le date in cui IO ho impegni. :D<br />Spero nn me ne vogliate.<br /><br />In ogni caso...<br />un bacione a tutti e..<br />See you soon.<br />Ilpazzo@englishUnknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-53620708575274666782008-05-24T05:40:00.000-07:002008-05-24T05:44:20.670-07:00Questa locomotiva a vaporeLentamente; sbuffo dopo sbuffo il motore si mette in moto. Gli ingranaggi girano e, col fiato sospeso, rimango a guardare incredulo la semplice perfezione dell'incastro.<br />La locomotiva a vapore c mette tanto a partire. Ma quando parte non la si ferma più.<br /><br />Torno da Lecce carico di voglia.<br /><br />Un PC davanti a me ed un progetto che inizia a prendere forma. Motivazioni a raffica ed energie spese finalmente dalla parte giusta.<br /><br />Mi concentro su questo.<br />E speriamo che Dio ce la mandi buona.<br /><br />ilpazzo@ciufciufUnknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-34901350214487319782008-05-08T10:06:00.000-07:002008-05-08T10:20:17.673-07:00Seppellisco l'ascia. E tutta la guerra.Lo stomaco sottosopra ed i nervi che pulsano sotto l'epidermide. Sono una corda di violino solleticata da mille pizzichi. Cerco di imbastire serenità su una tela fatta di bozzi e nervosismi, scleri ed insoddisfazioni.<br /><br />Mi scivola di mano la mia stessa felicità e, quasi, dimentico la condotta di vita voluta e regalatami.<br /><br />Sono bastardamente incazzato con me stesso. Vigliaccamente incapace di prendere una svolta, la dove ci vorrebbe. Mille belle parole e mille bei propositi. Ma la giostra non parte, i cavallucci nn si muovono.<br /><br />In una fottuta stasi, seduto su uno scomodissimo sofà, sbraito alla vita di infelicità e di impazienza. Prendo a calci tutto ciò che ho davanti. Perchè nn lo voglio. O perchè, semplicemente, non posso averlo; nn come dico io.<br /><br />Mi sento, come altre volte, segregato in un angolo del mondo. Mille potenzialità che esplodono sul lato sbagliato e nel modo meno conforme. Conforme a me. Questa volta però la via di uscita mi si palesa a braccia levate davanti; imbocca la strada guido... imboccala!<br /><br />Non m sento io.<br />A bocca aperta, testa alta, ossigeno il cervello.<br />E' l'ora di grandi decisioni. O di piccoli passi verso decisioni già prese.<br /><br />E' l'ora di ritornare ilpazzo che conosco.<br /><br />Prometto di rimettermi a nuovo.<br />Stay tuned.<br /><br />ilpazzo@rewindUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-46405782495507432592008-05-05T08:31:00.000-07:002008-05-05T08:39:04.687-07:00Bruciando giorniI giorni passano e passano. Niente mi sottrae dalla drammatica velocità di esecuzione.<br />Cerco di acchiappare brandelli di presente e mi ritrovo con manciate di passato; tempo perso e bruciato, sensi di colpa fatti lacrime su latte pocanzi versato.<br /><br />La routine di fancazzismo trova alibi e motivazioni in se stessa; perso in una spirale di ritardi incolmabili, mi chiedo quando il treno ritroverà i suoi fottuti binari. Il tempo stringe, i nervi fremono. L'adrenalina si trasforma in frenesia; la frenesia in ansia; l'ansia in tempo sprecato.<br /><br />Le maniche sono ancora tirate giù. Come al solito l'allievo nn si applica; spreca lo sprecabile crogiolandosi in una condiviosione di colpe.<br /><br />Rincorrendo ordine e serietà.<br />Comincio da qui.<br /><a href="mailto:ilpazzo@fuorifase">ilpazzo@fuorifase</a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-17842244581224591372008-04-10T15:28:00.000-07:002008-04-10T15:58:52.178-07:00Punti 3: di sospensione. Punti 1: stop. Ed a capoPer rispettare una vecchia tradizione che mi vuole <span style="font-style: italic;">scrittore</span> (o meglio scrivente...) solo quando afflitto da paranoie, angoscie o gravi perturbazioni dell'IO, ritorno su questo blog ora; ancora. Accompagnato da un movimento elicoidale dei testicoli.<br /><br />Dato che i problemi vengono sempre in flotte strepitosamente variegate, mi ritrovo a dover smaltire lo stress di un giorno degno del re della sfiga.<br />Soverchio dire che le cose che possono mandarmi in bestia sono relazionate all'università ed alle donne... sicchè, valutando odiosamente troppo indesiderato entrare nei particolari, mi limiterò a dire che, per la prima volta in vita mia, pagherei per avere una tesi su cui sbattermi dalla mattina alla notte senza pensare a niente.<br />E nn aggiungo altro. Nn più; queste pagine ritornano ad essere mie e solo mie.<br /><br />Con l'incoscienza tipica del disperato cerco relax accendendo la TV. Diooooo santooooo... Bruno Vespa.<br /><br />Che giornata di merda!<br /><br />Decido che ce la posso fare... mi dico che, <span style="font-style: italic;">se sei coperto di merda, nn ti curi certo del piccione che ti caga sulla spalla</span>. Inspiro ed aspetto che il vespone nazionale finisca di formulare la sua domanda. Indovina chi sbuca fuori a rispondre? Silvio Berlusconi.<br /><br />Bè... vaffanculo! Quando è troppo... è troppo. Spengo la TV; ma ho paura di accendere la radio. Mi manca solo di ascoltare Tiziano Ferro e poi finisce che mi taglio le vene.<br /><br />Allora mi godo il silenzio della mia stanzetta. D'altra parte tra poco più di 6 ore il simpatico muratore di turno mi sveglierà con martello e scalpello togliendo l'intonaco dal muro del mio palazzo. Il bello delle ristrutturazioni primaverili.<br /><br />Rido e rido. Perchè per fare altro mi mancano le forze.<br />Si ride anche quando si è stanchi; ma per piangere, oh si, per piangere ci vuole almeno un po' di energia.<br /><br />E rido.<br /><br />Alla fine, mi dico, nn sono poi così triste.<br />Nn sono messo poi così male.<br />Alla fine, penso, è Primavera.<br />Il 25 qui a Parma ci sarà De Gregori e, probabilmente, anche i miei amici.<br /><br />Alla fine... tutto quello di cui ho bisogno è un po' di fiato.<br />Si... ahhhhhhhhh<br />riempire i polmoni,<br />respirare a fondo e gridare...<br /><br />VAFFANCULOOOOOOOOUnknownnoreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-61180537997009637312008-04-08T11:01:00.000-07:002008-04-08T11:11:48.843-07:00Quando il fato ti prende un po' per il culoStrani giorni.<br />Tempo di constatare la cosinusoidalità del recente che già il recente si è fatto passato.<br />Ora siamo sopra, ora siamo sotto. Tutto e nulla, nello stesso istante; mai uguale a sè stesso.<br /><br />Torno a casa. Un fascicoli di fogli ed una <span style="font-style: italic;">bozza di una possibile eventualità di una probabile tesi</span>; sarà lei? nn sarà lei? IpTV... come dire TV sul WEB.<br />Cerco motivazioni intorno a me: miei cari, cosa ne pensate?!<br />Parlo ai santi di puttane.<br /><br />Accendo il PC; repubblica.it<br />Trafiletto sulla sinistra; intitola: <a href="http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/scienza_e_tecnologia/tv-web/tv-web/tv-web.html"><span style="font-size:100%;">La televisione abbraccia Internet</span></a><br /><br />In pratica... quello che dovrei fare io. A grandi linee.<br />Lo interpreto come segno del fato; perchè o è così... oppure mi conviene illudermi che lo sia.<br /><br />Non ho le idee chiare.<br />Ho bisogno di.<br /><br />ilpazzoUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-85925489183695288812008-04-05T07:37:00.000-07:002008-04-05T07:56:36.302-07:00Quando la caduta è liberaQuando la caduta è libera la necessità dello schianto diventa pressante. Allora chiudo gli occhi e ricerco il mio impatto; forte e doloroso.<br /><br />Lo shock mi toglie il respiro e mi spalanca gli occhi. Da quanto volavo giù?<br /><br />La testa si avvita in mille paranoie ed intesse pensieri senza testa e senza coda. Cado e cado... da nuvola a nuvola; e da nuvola a terra.<br /><br />Vedo intorno a me i mille brandelli e le infinite macerie di cui si è cosparso il campo di battaglia. Nn si contano morti; solo feriti e tutto da ricostruire. Tutto da buttare.<br /><br />Alzo le maniche ed aspetto che il cervello prenda atto; notaio... mi notifichi la sentenza! Tempo di metabolizzare il contingente e ciò che è stato sarà bruciore, lava nello stomaco e tenaglia nel petto.<br />Alzo le maniche e chiudo gli occhi. Se l'esplosione è atomica è l'onda d'urto che detta la violenza dell'impatto. Allora mi siedo ed aspetto.<br /><br /><br />ilpazzoUnknownnoreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-82323589475267781432008-03-06T09:23:00.001-08:002008-03-06T09:25:03.316-08:00Gira la ruota... gira!Esame fatto... 30!<br /><br />E viaggio a Dublino ricco di scoperte.<br />Nel prosssimo post vi prometto foto e qualche parola in più.<br /><br />ilpazzo@prestoUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-17933813.post-13050374386876800842008-02-26T09:01:00.001-08:002008-02-26T09:14:42.986-08:00Quando il cervello dice noBlocco mentale. Di quelli che ti fanno maledire l'essere così lunatico e cerebralmente metastabile.<br /><br />Solo due fottutissimi giorni all'esame; qualche cosa da rivedere ancora e tutto il programma da ripetere, almeno una volta. Ma lei nn ne vuole sapere.<br />Lei, la mente. Si chiude in una cappa di pessimismo e fastidio. Come a tagliarmi le gambe; come nn ci fossero stimoli.<br /><br />Tento di attingere forze dalla buona volontà. Caffè su caffè e giù, di nuovo, su questo malconcio libro. Panico. Alla fine della battaglia la paura di perdere è meno elettrizzante di quanto ci si aspetti.<br /><br />Troppo tempo tenendo duro... nn lasciarmi adesso...<br /><br />Sn costretto ad alzare la testa e prendere atto di questa piccola disfatta. A poco più di 36 ore dall'esame il mio cervelletto ha smesso di collaborare. Leggo e leggo arabo... penso e la mente scivola via.<br /><br />Torno a scrivere. Ma scrivo di panico e paura. E nn vorrei.<br /><br />Guardo oltre la siepe. Tranquillità e relax. Oltre questo ostacolo c'è Dublino, c'è Lei con tutto il suo carico di dolcezza e baci. C'è la tesi, ci sono nuovi stimoli.<br /><br />Devo solo chiudere gli occhi, prendere fiato e saltare. Saltare quanto più in alto possibile.<br /><br />Devo farmi coraggio e forza.<br />Ce la posso fare.<br /><br />ilpazzo@momentidigloria(?!)Unknownnoreply@blogger.com0