Saturday, May 26, 2007

Necessitando deframmentazioni

Sabato sera. Giovani ore di una notte che, nella routine dell'esagerazione etilica, mi catapulterà direttamente fino alle prime ore di domani. Nel silenzio della mia stanza sprofondo sulla sedia. Bestemmio e sprofondo sulla sedia. Il caro programma di simulazione sputacchia fuori errori sempre nuovi e dalle descrizione sempre piu' criptiche. Dannazione dei mille progetti che avrei già dovuto consegnare e che ho lasciato accavallare con personalissimo ritardo.

Mi convinco di essere un testa di cazzo. E me ne compiaccio. Accendo la radio; raggae per me. L'aria profuma ancora di pioggia. Il fresco delle due gocce cadute ha lasciato già il posto al solito caldo di sempre... ora forse un po' piu' umido.

Odio viscerale verso il mio adorato pc. Io e lui. Luci spente e cellulare placidamente silenzioso. Odio anche lui... e la sua fottutissima suoneria che non vuole manifestarsi e rompere le note così stranamente tristi e jamaicane. Non mi caga nessuno. Dovrei esserne felicissimo; inchiodare il mio culo alla sedia e finire questo demonio di progetto. Ma il raggae il demonio me lo sta mettendo dentro. Voglia di spiagge e salento, de strie e mieru. Voglia. Semplicemente. Perchè la voglia nn sempre ha un target. Purtroppo. E questa voglia, pregna di insoddisfazione ed ormoni, di misantropia e senso di solitudine, è la peggiore che ti possa cadere addosso.

Sabato sera. Pc bollente ed impallato. Occhi gonfi e postura da ingegnere sfigato. Incazzatura cosmica. E compiacimento stratosferico. In fondo questa è, o no, la tomba dei sensi di colpa!? Che volete di piu' da me? la crocefissione non è il mio.

Col fare tipico da 15enne riapro per la centesima volta lo sportellino del cellulare. Magari mi ha chiamato qualcuno e nn me ne sono accorto. Non sapessi per certo che nn è così, direi che sto aspettando una chiamata che non vuole arrivare. Forse semplicemente ne aspetto tante. Ma non arriveranno... nn finchè continuero' ad aspettarle. Murphy insegna.

Sabato sera. Affetto dalla sindrome dell'adorabile figlio di puttana insoddisfatto. Incapace di avere cio' che cerco veramente, mi limito a cercare cose che avro' per poco. E sogno con quelle. Mi rendo conto che alcuni pensieri mi pongono nervoso da solo. Dovrei pensare meno. Rettifico: dovrei pensare di piu' prima di fare le cose. Il farlo dopo perde il senso ed aumenta solo l'incazzatura.

Aspetto davanti a msn la risposta del mio salvatore: Saruccia illuminami tu! Dimmi come diamine far girare sto maledettissimo sistema CDMA.

Delirio. Voglia di scivolare sotto la doccia.

Sara tarda a rispondere.
Sara nn risponde.
Sara.

Sarà che ormai sono al fondo.
Delirio. Voglia di una doccia. Alzo il volume al massimo.
Il cellulare nn suona. Il citofono, purtroppo, nn ha suonato e non suonerà.

Stacco. Alla fine è Sabato anche per chi vuole vincere i sensi di colpa a tutti i costi.
Alla prossima.
ilpazzo@odio.
Anche di Sabato.

3 comments:

leo said...

guidazzo mio...
te porti consiglio...si in effetti che me ne faccio di un uomo all arrivo dell estate e sopratutto con la testa che mi ritrobvo in questo periodo...

oh, ma ti potresti far sentire ogni tanto, non ti posso sempre chiamare io ,che sei sempre OCCUPATISSIMO.... :)

fatte vivo..

laTitti said...

salento.. lecce.. aria di solitudine, guido mio.. a volte, succede che mi guardo in dietro e ti vedo arrivare vicino a me.. sifone e kazoo, birra e nuceddrhe.. a volte, succede che ti sento vicino, ma così vicino che mi vengono i brividi, che mi chiedo ma cosa cazzo c'è di sbagliato in questo salento, in questa lecce che lascia andar via i suoi "figli".. di sbagliato c'è che oltre a tutti i cazzi possibili ed immaginabili che ci capitano, ci mancava solo vincesse DI NUOVO la destra e per altri 5 anni tocca ne li tinimu..
a volte, succede che mi manchi troppo.. proprio come ora..
ti penso costantemente..
latitti: stella alpina

ilpazzo said...

Succede...
succede che, andando via, vedi molto piu' chiaramente quanto la tua terra sia meravigliosa.
succede pero' anche che, con occhi lucidi, ti accorgi di tutte le sue contraddizioni e della tua incredibile impotenza.
succede che piangi per nn essere laggiu' e ringrazi dio di nn dover vivere momenti di scempio. Vedi il tram, vedi perrone... vedi come tutto si muovo per restare fermo; quasi fosse inchiodato dal peso di quella meridionalità croce e delizia di noi terroni puro sangue.
Ci sono cose, e lo sai bene, che vanno strette stando in una città che continua a lottare con le sue ambizioni di metropoli ma rimane chiusa com'è in una mentalità da insediamento rurale.
Io amo ogni piccolo angolo di Lecce. E li c'ho lasciato il cuore.
E, come ti ho già confessato piu' volte, sono felice di averci lasciato solo quello.

Nu baciu Titti mia.
Un bacio... da chi ha smesso da tempo di sorprendersi se a Lecce vince la destra. Perchè le scelte le detta la capu. E se la capu ete quiddrha...
ilpazzo@(?!?!)
Ai lov iu