Thursday, September 28, 2006

Lo sapevate? sapevatelo!

Lo sapevate?
Un motorola V220 (con chip bloccato per funzionare solo con la scheda SIM di un determinato gestore) su mille esce con un piccolo difetto di fabrica che impedisce di liberarlo, ossia di operare sul chip di modo che il cell funzioni con tutti i gestori.

Bene... il mio è uno di quelli!

Ossia: la mia solita fortuna mi vuole, adesso, con un cellulare nuovo nuovo che posso adoperare solo in Spagna. Vale a dire? Non me ne faccio un cazzo adesso.

Sapevatelo!
Checchulo, no!?

Bene.
ilpazzo

PS: siguo siendo el puto amo. sin dudas!!!!

Tuesday, September 26, 2006

Sono a casa mia

Sveglia alle 10:30. La casa profuma di te e fumo. Tutte e due di certa provenienza marocchina. I ragazzi che abitano la casa sono svegli da un po' e popolano il salone come un mercato di Marrakech. Io, da bravo ospite, ancora un po' intontito dalla nottata brava, apro gli occhi continuando a russare e rotolandomi nel sacco a pelo.

Le molle del divano che da due notti mi fa da giaciglio mi hanno perforato due costole e si avvicinano pericolosamente ai polmoni. Mi sgranchisco e mi stiracchio come un gatto. Emetto cacofonie da cracker rotto e da giuntura poco oliata. Constato felicemente che mi sono svegliato circa 3 volte piu' stanco di come sono andato a dormire. Mi tiro su faticosamente e bevo qlcosa che, di sicuro, non è acqua. Al secondo sorso inizio ad avere seri dubbi sulla sua potabilità. Al terzo emetto un rutto che sposta di 3° l'asse rotazionale terrestre. La mia giornata inizia piena di suoni.

Cerco di cogliere l'attimo fuggente per andare in bagno. La fila è lunga ed io, in coma catodico, mi faccio rubare ripetutamente il posto perso, come sono, davanti a dei programmi di cronaca rosa spagnola. I marocchini, compagni di casa di Lorenzo che mi ospita, sembrano delle api operaie. Io, con muovenze da bradipo, mi arrendo e vado a lavarmi la faccia ed i denti nella cucina.

Venti minuti dopo sono per strada. Occhialone whatsamericanboy e passo felpato tendente allo zoppo. Senza fretta percorro Blasco Ibanyez e mi infilo su Ramon Llul. La città, come durante tutte le 24 ore del giorno, pullula di vita e di studenti. Io, resacca a seguito, ripercorro le vie che mi hanno visto protagonista per un anno come se fossi il regista di un film. Arrivato su avenida Tarongers rischio come al solito di prendere il tram. Di prenderlo in faccia. Attraverso la strada senza nessuna cautela ed entro nella politecnica.

Colazione da Tony, chiaccherata da tiffany e sono in biblioteca. Gli occhi sui libri ed il cervello a sfarfallare altrove. Penso e ripenso. Piu' di quello che dovrei. Penso ciò che nn dovrei pensare... nn è questo l'anno giusto per le idee malsane.

Ho fatto 2000 km per rendermi conto che era tutto finito. Che l'erasmus è un anno. Non di piu'. Volevo far capire a me stesso che, almeno per ora, Valencia resterà lontana dalla mia routine quitidiana. Che, per ora, dorrà essere solo studio e nebbia, autobus e cubi, lavoro e cannoni.

Ma, per le strade di questa città dei balocchi, continuo a sentirmi il puto amo, il principe delle Asturie. In queste strade mi sento a casa mia.

Quant'è bella giovinezz che si sfugge tuttavia.
Chi vuol esser lieto sia,
si doman nn c'è certezza.
Eccheccazzo.

Cecco Angiolieri (credo).

Un bacio.
Carico di un sentimento a cavallo tra tristezza e forza d'animo.
ilpazzo@suputacasa

Monday, September 25, 2006

La speranza è l'ultima a morire (Wellcome to Vlc)

Arcofletto la mia sopportazione sotto il carico delle disavventure che mi schiacciano.
Venerdì mattina. Nell'aria parmigiana aleggia olezzo di sfiga e culatello. Oggi dovrei sostenere l'esame ma sono a zero. Non ho più casa. E la mia carta di identità vegeta in quel del Salento. La mia vacanza spegnola è in forse.

Apro la finestra di casa Nuzzo. Respiro a fondo ed abbasso la testa; so già che questa giornata sarà particolarmente dura ed importante e nn perdo un secondo. Colazione al volo e scappo via. Prima tappa università: con tutto l'amore di cui un professore è capace Colafox decide di spostare l'esame al 2 di Ottobre. Ho altri 10 giorni per cercare di capire almeno di cosa cazzo tratta. Fuori uno...

Scatto felino e sono in centro, pranzo al volo e colloquio al teatro Regio di Parma. Cercano nuovi ragazzi che lavorino da maschera ed io cerco nuova gente che mi paghi bene. L'intervista nn è come me la aspettavo ma cercano gente spigliata e che abbia un buon modo di porsi formalmente col pubblico. Sento che nn è andata male: sono uno dei pochi che nel presentarsi e parlare di sè nn esordisce con "niente....ehhhhh... mmmmm... mi chiamo... mmmmm". Evviva scienze della comunicazione (vi insegnassero almeno a presentarvi....)!!

Dopo 20 minuti sono fiondato a vedere un appartamento accanto a Barriera Bixio. La casa è grande ed accogliente e si raggiunge un accordo con l'agenzia. Si abbozza un pre-contratto e, almeno per ora, si blocca la casa. Ho mezza testa al coperto... ma prima di cantare vittoria, questa volta, voglio aspettare di esserci dentro.

Le cose, una dopo l'altra, iniziano a trovare il loro posto. Il puzzle si ricompone, la pressione si abbassa ed i miei coglioni si sgonfiano.
Drin Drin...
-Pronto, chi è?
-Fondazione Teatro Regio di Parma, parlo con Greco Guido?
-Si, sono io.
...
Mi vogliono...! due ore dopo il colloquio già mi cercano. Mi sento un po' Figaro un pò Gastone. Di sicuro nn sono più Willy il Coiote. Dovrei iniziare Lunedì, ma spiego che fino a fine mese "sarò fuori per completare un periodo di studi all'estero".

Metto giù e respiro a fondo. Poi rutto... la gastrite nervosa si accavalla alla cronica. La tensione che mi ha accompagnato in questi giorni mi ha provato molto.

Drin Drin...
-Pronto?
-Guido, sono papà. La tua carta di identità è partita su un autobus. Arriverà domani mattina alle 6:30 a Milano.
-Grazie Panta, sei il numero uno.

Adesso rimane un aspetto importante da soluzionare. Che cazzo faccio tutta la notte in giro da solo per Milano centrale!?! Cerco appoggio. Molti di quelli che conosco sono ancora giù per le vacanze. Altri hanno da lavorare. Altri, semplicemente, nn hanno voglia di aiutarmi (delusion...!)

Proprio quando sto per gettare la spugna, mi si accende la lampadina. Scorro la rubrica velocemente: Francesca Milano. Chiamo; chi mi risponde dall'altra parte ha la voce gentile e l'animo da angelo. E' una vecchia amica dell'erasmus che si propone di aiutarmi: mi viene a prendere dalla stazione di Milano e mi porta a casa sua. Birra, sbrais, superchiaccherata ed alle 2 siamo a nanna.

La sveglia suona alle 5:15. Colazione al volo ed alle 6 siamo di nuovo a Milano centrale. Recupero la Carta di identità dall'autista del bus e scappo a bergamo. Il volo parte con un'ora e mezzo di ritardo. Ma parte... con me a bordo.


Adesso sono a Valencia.
Adesso sono a casa mia.
Adesso godo.

ilpazzo@vlc@nohayquellorar

Friday, September 22, 2006

Un storia vera II

Sabato ho il volo per andare in Spagna.

36 ore prima.
-Guido ti devi ricordare assolutamente la carta di identità- Chi parla è Roberto Mele (fijo 'e Selen® ). Siamo nella sua cucina di casa e stiamo ricordando tutte le sventure che questo periodo mi sta dedicando.

Faccio ordine mentale. Penso alla carta di identità... cerco di ricordare dove l'ho vista l'ultima volta... Penso allo zaino. No, la nn c'è. Non mi sembra di averla vista neanche nella borsetta dove ci sono le cartacce dell'università. Allora ripenso alla custodia del portatile, alla scrivania di elisa e di eleonora. Niente. nn riesco ad immaginare la mia carta di identità da nessuna parte.

Si accende la luce nel mio cervello. La vedo. E li': disegnata nella mia mente. E' poggiata sullo stereo, accanto ai deodoranti. Nella mia cameretta. A Lecce.

A Lecce. A Lecce... nn penso piu'. Parlo ad alta voce. -A Lecce... a Lecce... come si puo' essere piu' idioti... è a Lecce... -

A 36 ore dalla mia partenza mi accorgo che l'unica cosa indispensabile per partire è a 1000 km da me. Cerco di nn perdere la calma. Tra risate isteriche e crisi mistiche prendo il telefono. Non so se chiamare mio padre o Vanna Marchi per togliermi la sfiga che ho addosso. Opto per don soluzione Panta.

Con lui si pensa ad un unica soluzione plausibile. Oggi, venerdì, partirà da Lecce un autobus per Milano (17:50). Questo arriverà domani alle 6:30 AM alla Stazione centrale. L'unico modo di recuperare la carta di identità prima che parta l'aereo sarebbe quella di affidarla a qualcuno che sia sull'autobus, farmi trovare alle 6:30 di domani a milano centrale , prendere la CI e scappare su un autobus che mi porti a bergamo per prendere l'aereo.

Sono sotto stress.
Ho bisogno di una vacanza.
Ma la mia vacanza è in forse.
Forse...

ilpazzo@piùfortedellasfiga

Thursday, September 21, 2006

Una storia vera

Salve miei cari lettori. Oggi mi connetto dalla cucina di casa Mele per raccontarvi una storia che ha dell'incredibile. Una vicenda surreale che sembra una puntata di Mister Been piu' che un accadimento serio e reale.

Una agenzia, che per riservatezza chiameremo "Agenzia Inpero, via Farimi", un agente immobiliare che chiameremo Cappella ed un proprietario ultramilionario che chiameremo Dottor Cacciari. E, naturalmente, il super eroe delle sfighe, alias ilpazzo, con i suoi 3 compagni di sventura.

La missione sembrerebbe, a prima analisi, una storia da poco: trovare un appartamento a parma, anche in periferia. Sbattimenti di tutti i tipi, mille case viste, studiate ed analizzate e, proprio quando il lieto fine era a due passi, il patatrak!

Riassumo la giornata di ieri. Giusto per rendere chiara l'idea di quanto la gente nn si faccia nessun tipo di scrupolo, almeno qui a Parma, alla ora di dover rubare dei soldi a dei poveri studenti.

Preambolo:
L'agenzia Inpero, dopo aver proposto delle case a dei prezzi improponibili o dei prezzi proponibili per catapecchie inguardabili, finalmente riesce a trovare un appartamento che, volendosi accontentare, sembra essere una soluzione pregevole.

Prima periferia, 5° piano, 4 vani, cucina, bagno. 760 euri mensili + 1200 euro annuali di spese condominiali (riscaldamento incluso). Anche essendo persi tra la nebbia ed il guado decidiamo di accettare. Il prezzo (nn basso ma accessibile) bilancia la enorme distanza dal centro civilizzato. Va bene così: si firma il pre-contratto e si blocca la casa.

A convincerci soprattutto le parole spese dal proprietario-sceicco: "ragazzi, i mobili nelle stanze nn ci sono ancora. Ma vi prometto che, prima di firmare il contratto, si va alla mercatone-uno e si compra tutto. Un letto matrimoniale, un armadio ed una scrivania assicurata."

Come diceva Arturo Franz Snickels (filosofo 1854-1947): il mondo è pieno di quacuquaracquà!

20/09/2006: il giorno X

Ore 9:30
Ci chiama il dottor Cacciari:
-Ragazzi, tutto bene?
-Certo dottore. Stasera vorremmo vedere di risolvere la questione del mobilio. Sa, a fine settimana alcuni di noi devono ritornare a casa ed altri devono partire alla volta della Spagna.
-Ok, state tranquilli. Adesso arriveranno dei miei operai che porteranno dei mobili che ho in altri miei appartamenti. Voi andate nell'appartamento a pomeriggio e vedete un po' se si puo' utilizzare qualcosa. Quello che manca, lo si va a prendere al mercatone.
-Ok, grazie mille buon giorno.

Ore 16:00
Apriamo la porta dell'appartamento. Siamo tutti e 4 d'accordo che sarebbe inutile sprecare denaro per comprare dei mobili superflui. Anche se nn sta andando tutto come promesso ci accontentiamo. Alcuni mobili saranno usati. Ma va bene così, siamo persone comprensive.

Ma le stanze sono tutte incredibilmente e tristemente ancora vuote. Chiamiamo il dottore.
-Buonasera dottore, sono il ragazzo di Lecce.
-Come sta, bene?
-Certo, io sto benissimo. Ma abbiamo un problema: qui in casa nn c'è nessun mobile nuovo. Abbiamo tutti da studiare e da organizzarci per partire. Che facciamo?
-Guardi... abbiate la pazienza di aspettare 15 minuti; arrivano i miei operai e portano due furgoni pieni di mobili che sono in altri appartamenti. Quello che manca lo si va a prendere al mercatone.
-D'accordo. Grazie, buonasera.

Aspettiamo piu' di un'ora. Un pomeriggio di studio è andato a farsi fottere. Ma va bene così.
Arriva il camion; qui scopriamo due cose: gli operai in realtà sono due (educatissimi e simpaticissimi) vecchietti di 70 anni. Il mobilio nn proviene da un'altra casa ma, in parti uguali, da una cantina impolverata e da Auscwithz.

Cerchiamo di selezionare quello che puo' essere utilizzato e lasciamo sul camion un armadio traforato, una rete stra-arruginita ed un materasso stra-pisciato. Mentre sono su a scaricare i mobili arriva il proprietario ed incontra sotto casa uno dei miei compagni di sventura (che chiameremo testacalda).

-BE!? Come va coi mobili? qui dovete fare meno chiacchere e sbrigarvi a scaricare. C'è un altro viaggio da fare per portare altre cose. Su dai... mettete giù quel materasso e quella rete.
-Guardi dottore, il materasso e la rete nn vogliamo neanche che entrino in casa. Fanno un po' schifo.
-A me nn interessa. Io agli studenti ho sempre dato questi. Dovete prenderli anche voi. Mettetelo giù.
-Guardi dottore: se lei la mette così, io mi comporto di conseguenza e nn firmo il contratto. Questo letto fa schifo e nn mi sembra il caso che entri in casa.
-Come nn firma il contratto?
-Io nn firmo niente. Lei mi deve garantire un mobilio decente, se nn altro. Sennò il contratto se lo può firmare da solo.

L'aria si scalda. I vicini si affacciano dalla finestra. Il dottore si sente un attimo a disagio
-Vabbene ragazzi. Scaricate il letto, al massimo poi lo si mette in cantina. io vado via...
Il dottore si allontana. Testacalda esprime ancora la sua posizione ma ormai nn lo ascolta più nessuno. Se nn i vicini curiosi.

Dopo dieci minuti è il dottore a chiamarmi:
-Guido, dica al suo amico di nn scaldarsi tanto. Parma è piena di studenti che cercano casa e di case che cercano studenti. Se nn vuole firmare che nn firmi.
-Dottore... io nn voglio giustificare i toni del mio amico ma, se abbiamo firmato il pre-contratto, è comunque perchè ci aveva dato delle garanzie sul mobilio.
-Ma quel letto...
-Se mi permette quel letto è un'offesa ai diritti umani.
-Ma l'anno scorso ci dormivano.
-Dottore, io nn ci farei dormire neanche il mio cane. Lei ci dormirebbe?
-Ok dai. Adesso che arriva di nuovo il camion lo rimettete su. Scaricate quello che vi serve e domani si va al mercatino.

Il mercatone-UNO è diventato mercatino. Dell'usato. Ma va bene così. Siamo ragazzi semplici e di poche pretese. Non chiediamo l'America. Ma adesso la paura è che ci diano l'Africa.

Ore 18:30
Arriva il sedondo carico di mobili. Scarichiamo un paio di comodini Rococò, una scrivania Luigi XIV ed un tavolo new-trash-age.
Toc Toc... bussano alla porta. E' l'amministratore. Appositamente chiamato dai vicini perchè (testuali parole) preoccupati del fatto che vengano ad abitare degli studenti.
Dopo una discussione di mezz'ora incentrata sui "mi raccomando" e sui "qui è tutta buona gente... nn so come ragirà...." l'amministratore si supera: inizia una discusisone sul sud intrinseca di razzismo ed ignoranza. Non è solo prevenuto coe si temeva, è proprio un coglione. Alla fine la perla; saltando fuori dal nulla esclama: Ma tanto, poi, si sa che i delinquenti nn ci sono solo al sud. stanno a Palermo, Napoli, Parma... stanno ovunque.
Mavaffanculo retrogrado sottosviluppato di merda.
Lo liquido. Lo metto fuori la porta e, con un sottile giro di parole, gli do del razzista ottuso. Affermo anche che, la questione meridionale, è fatta di tanti tasselli. Ed uno di questi tasselli, uno dei più grossi, è l'ignoranza delle persone come lui. Lo offendo in modo diretto e sottile. Ma lui è troppo ottuso. Anche per capire... peccato!

Prima che prenda l'ascensore gli porgo solo una domanda. E dio benedica questo colpo di genio.
-Me la toglie una curiosità visto che è l'amministratore?
-Dica.
-Quante sono le spese condominiali?
-2400 euri.
-2400?!? è sicuro nn siano 1200?
-Nono... ho qui il prospetto sono 2400. E' pero' possibile che arrivino a 2500 per il caro benzina.

Precipitiamo su una montagna di merda. Abbiamo caricato mobili per 4 ore. Per una casa che, a fronte di queste nuove informazioni, è troppo cara per tutti.
Scappa la chiamata in agenzia:
-Cappella, siamo i ragazzi di Via Leopardi. Il capocondomino ci ha riferito che avete mentito sulle spese condominiali. Come la mettiamo?
-Ma io nn ne so niente. Provo a sentire il dottore.

Buoio oltre la siepe. Cappella ci dice che il dottore lo ha liquidato e che ne riparlerà alla mattina successiva.
Delusione. Timore. Fastidio. Forte collera.
La speranza è l'ultima a morire.
Ci speriamo ancora... magari l'amministratore si è confuso. Magari nn tutte le spese le dobbiamo sostenere noi... magari....

21/09
Siamo seduti davanti a Cappella nell'agenzia di via Farimi. Ci guarda e ci dice che le spese sono di 2400 euri. E che, naturalmente, le dovremo pagare tutte noi. Non ha i coglioni per dire che il dottore è un fottuto stronzo. Ci dice che abbiamo sbagliato noi i toni. Continua a difendere il proprietario. Arriva a dire "poverino... ". Poverino!?!?! Lui!? Dorme su sette cuscini ed è proprietario di mezza Parma... poverino lui!?

Siamo in mezzo alla strada. incazzatura da ufo. Domani sera partiro' per Valencia. Tornato inizieranno le lezioni ed dovro' affrontare un esame. Ed in tutto cio' sono sotto un ponte. Il sangue mi scorre nelle vene come lava. Essere educato è difficile. Sbottono il colletto della polo. Respiro a fondo e parlo.
-Mio caro Cappella, è da una settimana che parliamo con il proprietario. E' da una settimana che fa lo sceicco e l'uomo altolocato. E' una settimana che ci prende per il culo. Ieri, con tutte le cose che avevo da fare, sono finito a scaricare mobili in una casa del cazzo che alla fine nn prenderò. Adesso sono senza casa. Senza tempo per cercarne un altra. Lei, in quanto agenzia, mi chiede 700 euro di commissioni quando in realtà nn fa un amato cazzo. Ho parlato io col proprietario. ho messo io i mobili in casa. L'ho presa io nel culo. E nonostante tutto sono qui, come un signore, a parlare educatamente (sebbene il mio linguaggio sia colorito) e a cercare una soluzione che nn sia distruggerle tutta l'agenzia.
-Ma tu...
-Mi dia del Lei. E mi chiami Ingegnere. Io, e sottolineo IO, sono il Signore qui in mezzo.
-Ma lei... nn lo so. magari riusciamo a trovare un altra soluzione. Con questa agenzia. O con un altra... che forse è meglio.
-Che forse è meglio?!!?

Mi parte un embolo. Sono rosso e sudo cattiveria. Chiudo gli occhi e respiro. Con il poco buon senso che abita dentro di me riprendo le mie cose.
-Cappella, i miei rapporti con lei sono finiti. Si tenga il pre-contratto per adesso. Non voglio ora indietro i soldi della caparra. Parlerà coi miei avvocati. Lei è un leccaculo inetto e nn so come faccia a gestire un agenzia. Non sa cosa sia la correttezza perso così com'è nel suo finto buon'animo studiato a tavolino.
-Ragazzi... possiamo vedere di trovare una soluzione....
-Cappella l'unica soluzione che vedo possibile è mandarla a fare in culo. Buongiorno.

Adesso sono in mezzo alla strada.
Non ho preparato l'esame.
Ho speso un mare di soldi.
Ho scaricato dei mobili per un ricco. Un ricco pezzente.
Sono incazzato da ufo.
Andatevenetuttiaffanculo.
Mi sento "nobile d'animo".
E, con questa sensazione, mi ci asciugo il culo.

ilpazzo@incazzaturamondiale

Monday, September 18, 2006

Un tetto sopra la mia testa

Ho trovato casa.

Ma sono stanco per parlarvene.

Vi raccontero' tutto appena possibile.

Scusate la mia scarsa produttività.

Titti mi manchi.

ilpazzo

Monday, September 11, 2006

Fluttuando rapace su una montagna di merda

Sotto di me strati voluttuosi di merda. Fetido e penetrante sale il tanfo putrido di feccia. Ma io con nochalance e strafottenza sorvolo il tutto aspettando di planare in tempi migliori. Su verdi prati. Una casa da trovare (vogliatemi abitanti di parma, vogliatemi!); un esame da preparare; cercare di gettare le basi per un anno che spero sia universitarialmente più produttivo dell'ultimo .

Inizio a contare: -13 esami alla fine di questa merdosa università. Piu' l'idoneità di spagnolo (volesse dio la passassi subito). Quest'anno si deve marciare. Buoni propositi in tasca ed un biglietto verso il gelido inferno/inverno parmigiano. Nebbia e grigiume. E l'università naturalmente. Con la sua facciata inespressiva. I suoi banchi inespressivi. con la sua gente espressiva ma da facce annoiate.

Faccio il resoconto di una giornata persa non tra mille, ma tra 2, miseri impegni. Una casa da vedere ed un capitolo da studiare. Sembro un bradipo col cervello di una velina. Sono caricato a molla ma tardo ad esplodere. Sono alla ricerca di un equilibrio che sa di noia, rinunce e sacrifici.

Proprio di sacrifici si parlava l'altro pomeriggio con Ele. mi rendo conto di nn averne mai dovuti fare. Di grossi sacrifici, dico. Ho sempre avuto tutto ciò che mi bastava; e molto di più aggiungerei. Nn ho mai sudato se nn per togliermi degli sfizi. E forse sarebbe ora di fare il passo giusto per la lunga e pronta gamba.

Questa che, per vena di confessioni di intenti, potrebbe sembrare una serata paranoia si plantea come una griglia di partenza. Aspettiamo lo sparo e partiamo alla grande. Speriamo di nn uscire fuori con una falsa partenza. Un anno si cazzeggio mi si è pennellato addosso alla grande. Adesso lascio sia il tempo delle pere. mature. Quello delle mele è finito. e quello delle banane nn ne parliamo.

Sproloquio incondizionato.
Zampillo considerazioni personali.
ilpazzo

Thursday, September 07, 2006

Busco Piso

Busco piso. O piu' italianamente: Cerco casa. Cerco, cerco, fottutissimamente cerco. Ma nn trovo. Vicino da prendere un inculata e salvato dall'Aggressor Roberto Mele (fijo 'e Selen® ), mi rimetto alla ricerca con la testa persa nella Teoria della Stima e delle Decisione (come si puo' chiamare un esame cosi').

Stavo per essere truffato da tre ragazzini brutti e brufolosi (ma brufolosi brufolosi) che cercavano di organizzare la truffa (antica come il mondo) della caparra. Ora... spiegarvi in cosa consista è cosa lunga e noiosa. Ma alla fine, visto che nn si puo' "rubare alli ladri", questi tre meticci (per nn chiamarli bastardi) se la sono presa nel culo. E si sono sputtanati con l'agenzia. E perderanno un fracco di soldi.

In tutto ciò... io sono rimasto di nuovo sotto un ponte. Ma va bene così. Rido per nn piangere. Oggi, tra l'altro, dovrei essere sulle spiagge salentine a prendere il sole visto che, pensando di aver trovato casa, avevo fatto il biglietto per partire ieri sera e fare una bella sorpresa ad un po' di gente. Ed invece eccomi qui. Per strada, a Parma. E vabbuo'.

Senza perdermi d'animo continuo la ricerca di un posto letto. Nn so se sarebbe piu' conveniente una ricerca porta a porta. Forse mi farebbe risparmiare la fatica del raccogliere i fogliettini o passare per le agenzie.

Scappo. Ho l'ennesimo appuntamento per vedere un appartamento.
Rima nn voluta.
Un bacio a tutti.
ilpazzo (piu' schizzato che mai)

Sunday, September 03, 2006

Ilpazzo II, il ritorno

Si ritorna a Parma. Con buoni propositi. Con ottime motivazioni. Si ritorna attraversando in due giorni mezza Italia. Di per giunta zigzagando. Lecce Viterbo. Viterbo Perugia. Perugia Parma.


Sfacchinata da Parigi Dakar. Ma va bene così.

Al mio fianco tre temerari stacanovisti dell’autostrada, tre don Chisciotte dell’Anas, pronti a sfidare code e usurpatori delle corsie di sorpasso. Laura, Ele e Marco. Che dopo due giorni in strada hanno avuto il coraggio di prendere la macchina e salire sino a Verona. Che il buon dio delle traversate bibliche sia con voi.



La tabella di marcia, definita con meticolosa precisione (e rispettata con incredibili ritardi…), prevedeva partenza Giovedì 31 da Lecce alle ore 12:30 locali. Naturalmente non ci siamo mossi da casa se non prima delle 16:00. Tot ore dopo (potrebbero essere anche mille) eravamo a Viterbo. Tempo di vedere la “machina de Santa Rita” (per chi fosse interessato a sapere cos’è vada a vedere la festa patronale il 3 Settembre), di fumare un po’ e su dritti sino a Perugia. Ore 1:30 di notte. Pappa, canna, nanna. Risveglio previsto alle 9:30 per visitata guidata nella capitale Umbra. Alle 12 siamo ancora a stiracchiarci felinamente nel letto. Laura e Marco, con gran colpo di stile, visto il ritardo abbandonano me ed Ele. La passeggiata per le strade di Perugia si trasforma in una maratona dai livelli agonistici. Tante salite. Poche discese. Ottima cioccolata. Tutto sommato una città molto molto bella.


Dopodiché pranzo a base di “pane de petra” (o qlcosa del genere…) e caffè super mega doppio. Tempo di sistemare le cose in macchina e si parte in direzione Parma. Ritardo sulla tabella di marcia: 4 ore e 20 minuti circa. Già all’altezza di Firenze si inizia a percepire una certa poca fluidità nel traffico. A Bologna siamo praticamente impantanati in una coda di svariati chilometri. Ma lo zio Guido non perde la pazienza. O meglio… la perde ma riesce a sfogarsi su chiunque occupi la corsia di sorpasso senza superare i 200 km/h.

Risolto il nodo cruciale di Bologna, sono necessari solo 22 minuti per essere a Parma. A tal proposito si dovrebbero spendere due parole di merito allo Shuttle, alla Ele-mobile, capace di sostenere una guida da 24 ore di Lemans per due giorni filati.


Una volta arrivati ci aspetta la mitica Elisamberda. Tutta tesi e via Farini. Tempo di prendere un caffè e mi tocca salutare i miei compagni di viaggio. Loro non hanno ancora portato a termine la propria missione. C’è ancora Verona, poi di nuovo Perugia ed infine Viterbo per sta benedetta festa di Santa Rita. Machina annessa.

Io, salutato anche il 5° nostro compagno, Itaca (il cane bassotto di Laura), divorate due focacce da Frank ed un mega cialdone al K2 ed aver abbracciato La Nuzzo e Roberto Mele (fijo de Selen…) mi spalmo sul letto. Tempo di scrivere due paroline sul blog e crollerò sfinito.

Siamo arrivati a Parma. Ciack 2, si gira. Sperando che questa volta tra me e questa città vada un po’ meglio. Seppelliamo l’ascia ed affondiamo la tesa sul cuscino. Da domani si comincia, da domani si cerca casa. Di nuovo.

Notte,
ilpazzo