Sunday, September 03, 2006

Ilpazzo II, il ritorno

Si ritorna a Parma. Con buoni propositi. Con ottime motivazioni. Si ritorna attraversando in due giorni mezza Italia. Di per giunta zigzagando. Lecce Viterbo. Viterbo Perugia. Perugia Parma.


Sfacchinata da Parigi Dakar. Ma va bene così.

Al mio fianco tre temerari stacanovisti dell’autostrada, tre don Chisciotte dell’Anas, pronti a sfidare code e usurpatori delle corsie di sorpasso. Laura, Ele e Marco. Che dopo due giorni in strada hanno avuto il coraggio di prendere la macchina e salire sino a Verona. Che il buon dio delle traversate bibliche sia con voi.



La tabella di marcia, definita con meticolosa precisione (e rispettata con incredibili ritardi…), prevedeva partenza Giovedì 31 da Lecce alle ore 12:30 locali. Naturalmente non ci siamo mossi da casa se non prima delle 16:00. Tot ore dopo (potrebbero essere anche mille) eravamo a Viterbo. Tempo di vedere la “machina de Santa Rita” (per chi fosse interessato a sapere cos’è vada a vedere la festa patronale il 3 Settembre), di fumare un po’ e su dritti sino a Perugia. Ore 1:30 di notte. Pappa, canna, nanna. Risveglio previsto alle 9:30 per visitata guidata nella capitale Umbra. Alle 12 siamo ancora a stiracchiarci felinamente nel letto. Laura e Marco, con gran colpo di stile, visto il ritardo abbandonano me ed Ele. La passeggiata per le strade di Perugia si trasforma in una maratona dai livelli agonistici. Tante salite. Poche discese. Ottima cioccolata. Tutto sommato una città molto molto bella.


Dopodiché pranzo a base di “pane de petra” (o qlcosa del genere…) e caffè super mega doppio. Tempo di sistemare le cose in macchina e si parte in direzione Parma. Ritardo sulla tabella di marcia: 4 ore e 20 minuti circa. Già all’altezza di Firenze si inizia a percepire una certa poca fluidità nel traffico. A Bologna siamo praticamente impantanati in una coda di svariati chilometri. Ma lo zio Guido non perde la pazienza. O meglio… la perde ma riesce a sfogarsi su chiunque occupi la corsia di sorpasso senza superare i 200 km/h.

Risolto il nodo cruciale di Bologna, sono necessari solo 22 minuti per essere a Parma. A tal proposito si dovrebbero spendere due parole di merito allo Shuttle, alla Ele-mobile, capace di sostenere una guida da 24 ore di Lemans per due giorni filati.


Una volta arrivati ci aspetta la mitica Elisamberda. Tutta tesi e via Farini. Tempo di prendere un caffè e mi tocca salutare i miei compagni di viaggio. Loro non hanno ancora portato a termine la propria missione. C’è ancora Verona, poi di nuovo Perugia ed infine Viterbo per sta benedetta festa di Santa Rita. Machina annessa.

Io, salutato anche il 5° nostro compagno, Itaca (il cane bassotto di Laura), divorate due focacce da Frank ed un mega cialdone al K2 ed aver abbracciato La Nuzzo e Roberto Mele (fijo de Selen…) mi spalmo sul letto. Tempo di scrivere due paroline sul blog e crollerò sfinito.

Siamo arrivati a Parma. Ciack 2, si gira. Sperando che questa volta tra me e questa città vada un po’ meglio. Seppelliamo l’ascia ed affondiamo la tesa sul cuscino. Da domani si comincia, da domani si cerca casa. Di nuovo.

Notte,
ilpazzo

6 comments:

Anonymous said...

ebbene sì..noi impavidi frequentatori delle autostrade italiane siamo riusciti a portare a termine la nostra Odissea(non x nientela mia cagnetta si chiama itaca!)stanchi morti ma soddisfattissimi!verona è da pauraaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!...P.S:Ma tu lo sai che se Ele scopre che hai sbagliato santa viene lì e ti lincia dopo esserti passata sopra con la PataCar in prima e con la retro????la MACHINA è quella di S.Rosa......e tano x nn essere puntigliosi il "pane de petra"è in realtà "la torta al testo"!besitos,Lally

Anonymous said...

Ebbene sì..noi impavidi frequentatori delle autostrade italiane siamo riusciti a portare a termine la nostra Odissea(non x niente la mia cagnetta si chiama Itaca!),stanchi morti ma soddisfattissimi!verona è da pauraaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!...P.S:Ma tu lo sai che se Ele scopre che hai sbagliato santa viene lì e ti lincia dopo esserti passata sopra con la PataCar in prima e con la retro????la MACHINA è quella di S.Rosa......e tanto x nn essere puntigliosi il "pane de petra"è in realtà "la torta al testo"!besitos,Lally

Anonymous said...

Ho corretto qualche svista!!!!!

Anonymous said...

bella Guido!!! Mi hai reso immortale sul web.. testimonianza che la tua sosta perugina ha avuto del memorabile! spero la tua odissea (cercare-trovare casa) finisca presto per te, la tua penelope e tutti i proci bastardi (..o meticci che dir si voglia..)..
grazie ancora, a presto,
Emanuele

Anonymous said...

Carissimo Guido,io non sò se ti rendi conto del grave errore che hai fatto! ti dico solo che anni fa anche Givanni Paolo II fece il tuo stesso errore ed ha rischiato una lapidazione su due piedi. ora, tu mi resti un pò fuori mano per venire e lapidarti, però guardati sempre le spalle! un bacione Ele

ilpazzo said...

Scusate tanto per l'errore.
Ma per me, cosi' smemorato e senza neuroni, i nomi sono un aspetto moooooolto secondario.

In tutti i modi: perdonami Ele... lo so quanto sia important per te la machina di Santa Rosa.


Un salutone anche ad Emanuele. Appena avro' casa vi inviterò tutti a casa mia.

Ah...il 17 ottobre si laurea la Elisamberda mia. Naturalmente, Laura, ti voglio qui.

Scappo a studiare/cercare casa/cercare femmine.

Ci becchiamo
ilpazzo

Ah... portatemi un po' di "pane de petra"