Monday, September 11, 2006

Fluttuando rapace su una montagna di merda

Sotto di me strati voluttuosi di merda. Fetido e penetrante sale il tanfo putrido di feccia. Ma io con nochalance e strafottenza sorvolo il tutto aspettando di planare in tempi migliori. Su verdi prati. Una casa da trovare (vogliatemi abitanti di parma, vogliatemi!); un esame da preparare; cercare di gettare le basi per un anno che spero sia universitarialmente più produttivo dell'ultimo .

Inizio a contare: -13 esami alla fine di questa merdosa università. Piu' l'idoneità di spagnolo (volesse dio la passassi subito). Quest'anno si deve marciare. Buoni propositi in tasca ed un biglietto verso il gelido inferno/inverno parmigiano. Nebbia e grigiume. E l'università naturalmente. Con la sua facciata inespressiva. I suoi banchi inespressivi. con la sua gente espressiva ma da facce annoiate.

Faccio il resoconto di una giornata persa non tra mille, ma tra 2, miseri impegni. Una casa da vedere ed un capitolo da studiare. Sembro un bradipo col cervello di una velina. Sono caricato a molla ma tardo ad esplodere. Sono alla ricerca di un equilibrio che sa di noia, rinunce e sacrifici.

Proprio di sacrifici si parlava l'altro pomeriggio con Ele. mi rendo conto di nn averne mai dovuti fare. Di grossi sacrifici, dico. Ho sempre avuto tutto ciò che mi bastava; e molto di più aggiungerei. Nn ho mai sudato se nn per togliermi degli sfizi. E forse sarebbe ora di fare il passo giusto per la lunga e pronta gamba.

Questa che, per vena di confessioni di intenti, potrebbe sembrare una serata paranoia si plantea come una griglia di partenza. Aspettiamo lo sparo e partiamo alla grande. Speriamo di nn uscire fuori con una falsa partenza. Un anno si cazzeggio mi si è pennellato addosso alla grande. Adesso lascio sia il tempo delle pere. mature. Quello delle mele è finito. e quello delle banane nn ne parliamo.

Sproloquio incondizionato.
Zampillo considerazioni personali.
ilpazzo

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